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Miriam, i messaggini alle amiche mentre torturava la mamma e i fratelli

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L’unica sopravvissuta alla strage familiare di Altavilla Milicia, la ragazza di 17 anni arrestata con l’accusa di avere partecipato al triplice omicidio, come riporta l’Adnkronos, non è stata né drogata né sedata. Un quadro ancora più inquietante emerge dalle parole di Miriam che a quanto pare avrebbe partecipato attivamente alle torture sulla madre e dui fratelli. È stata la stessa giovane, parlando prima con la psicologa della comunità per minori e poi con la Procuratrice, di avere partecipato attivamente alle torture delle tre vittime.

Insieme con il padre e la coppia arrestata, Sabrina Fina e Massimo Carandente. La giovane ha detto agli inquirenti di avere fatto tutto "per il bene" dei suoi cari "per liberarli dal demonio". E la ragazza da quando si trova in carcere ha un chiodo fisso, una domanda ricorrente: "Quando posso rivedere mio papà?".

 

 

La ragazza è molto legata al padre. Anche secondo i vicini di casa era la "figlia prediletta del padre", Giovanni Barreca. La giovane all’alba di domenica scorsa era stata trovata nella sua camera, con i cellulari della madre e dei fratelli, a cui erano stati sottratti forse per impedire che chiedessero aiuto. Ma in questa storia emerge un altro retroscena inquietante: mentre torturava i suoi familiari la ragazza avrebbe inviato sms alle sue amiche: una circostanza che conferma la totale crudeltà delle torture e della ferocia che ha portato alla morte della mamma di Miriam e dei suoi due figli. Il rituale di purificazione dal diavolo della Salamone e del figlio piccolo, poi esteso anche a Kevin, sarebbe cominciato i primi di gennaio.Poi l'epilogo drammatico a febbraio. 

 

 

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