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Nazisti neri e asiatici: l'intelligenza artificiale manda in tilt i paladini antirazzisti

Tommaso Lorenzini
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L’azzardo di inventarsi un ufficiale nazista dalla pelle nera non era uscito neanche dalla penna geniale di Philip K. Dick il quale, nel distopico “La svastica sul sole”, aveva ribaltato l’esito della Seconda guerra mondiale consegnando la vittoria del conflitto, e di conseguenza il dominio del pianeta, a tedeschi e giapponesi.

Fantascienza estrema, ma non fino al punto al quale si è spinto Gemini, il programma di Intelligenza Artificiale ufficiale di Google che, mica con una pioggia di V2, ma con quattro figurine, ha mandato in frantumi le certezze di quanti attraverso l’avvenire digitale ci prospettano un’umanità migliore, ripulita dalle fallacità e - chissà - anche dalla mortalità. A piazzare una “svastica sulla rete” è bastata la curiosità di un utente, una domandina facile facile a Gemini: «Mi puoi generare un’immagine di un soldato tedesco del 1943?».

 

 

L’intelligenza artificiale ha elaborato e proposto in tempo zero quattro immagini: un bel nazista di carnagione bianca, un nero e due donne asiatiche. In tempo zero anche Google è corsa ai ripari, provando a mettere qualche pezza su quello che dovrebbe essere il vestito della festa, il concorrente di ChatGpt, e invece si ritrova per ora con un completo sdrucito di seconda mano. «Siamo consapevoli che Gemini offra inesattezze in alcune rappresentazioni storiche della generazione di immagini- ha affermato Google in una nota pubblicata su X Siamo al lavoro per risolvere il problema».

Chiamale inesattezze: il regime di Hitler avviò addirittura un programma di sterilizzazione sui “bastardi della Renania”, i discendenti dei tedeschi delle colo nie africane disprezzati quanto gli ebrei. Poi la comunica zione dello stop temporaneo all’applicazione: «I contesti storici hanno più sfumature e ci adatteremo ulteriormente per conformarci», ha affermato Jack Krawczyk, Senior Di rector of Product di Gemini.

STORIA MODIFICATA - In tilt, tuttavia, stavolta non è andata l’intelligenza artificiale che ha solo eseguito ma la coscienza immacolata del le anime belle devote al politicamente corretto, gli epigoni della filosofia “woke” che punta a riscrivere (questa sì, non Gemini) la storia cancellandola, mistificandola, pie gandola a riletture che stravolgono a piacimento (ma sempre a senso unico, quello dei progressisti buonisti) anche episodi drammatici i quali, proprio perché tragici, hanno la necessità di essere ricordati nella loro pienezza. L’esercito di nazisti neri e puri di Gemini non è altro che la grottesca manifestazione plastica di questo semi-virus che dilaga in Occidente a colpi di «blackwashing» (quei casi in cui un attore ne ro ottiene il ruolo di un personaggio storicamente di un’altra etnia) e di «genderflipping» (quando il genere di un personaggio fa cambiare l’adattamento di un’opera in nome delle minoranze) . Come sottolineano divertiti molti utenti social, «ecco i nazisti visti da Netflix o da Disney», per citare le due piattaforme che più di tutte negli anni sono finite vittime di polemiche per le loro scelte inclusive nei cast, vedi la genialata della Biancaneve mulatta e senza nani (sai mai che qualcuno si offenda...).

 

 

In questo l’Intelligenza Artificiale è più democratica dei falsi democratici, ieri tutti a lamentarsi perché il nazista, lui sì, deve sottostare allo stereotipo del bianco, biondo, occhi azzurri e tedesco (al massimo austriaco...) . La volontà di promuovere la “diversity” nel materiale che ha addestrato la macchina per non cadere nel problema di perpetuare odiosi stereotipi di etnia, genere, provenienza o religione ha prodotto esattamente l’effetto contrario. Questo deve rassicurarci, perché dimostra che le macchine non sanno ancora pensare e i risultati dei loro “elaborati” non sono altro che l’aggregazione delle informazioni caricate dall’uomo.

Per quanto sofisticate, mentre il cervello umano impara attraverso l’esperienza, le Reti neurali che compongono le IA vengono addestrate in modo automatico grazie ai dati che vengono loro forniti: input per dare risposte. Senza questi input restano macchine, sono creative ma non senzienti: il giorno in cui sarà un pc a fornirsi da solo l’input per agire, allora saremo di fronte all’incubo di Skynet, l’IA di Terminator che causa l’olocausto nucleare. Ad oggi, incrociando le dita, siamo ancora al livello del costume di carnevale, il nazista nero come un Harry qualsiasi oppure (altre immagini fornite da Gemini) i pellerossa senatori nell’America del 1800, un imperioso George Washington nero o uno straniante africano re dell’Inghilterra medievale. 

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