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8 marzo a Firenze, "e gli stupri di Hamas?": le femministe cacciano questa donna

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Non c'è solo l'assurda contestazione a David Parenzo, a cui è stato proibito di parlare all'Università La Sapienza di Roma in quanto "sionista" ad agitare l'8 marzo italiano. La Festa della donna più politicizzata degli ultimi anni ha fatto registrare un altro inquietante caso di censura ideologica a Firenze, dove una donna, Sara, è stata cacciata dalla manifestazione organizzata dall'associazione Non una di meno perché esibiva un cartello contro gli stupri di Hamas

"Non una parola sugli stupri di Hamas… le donne israeliane se la sono cercata?", era la scritta che si leggeva sul cartello indossato dalla donna a in piazza Santissima Annunziata, dove era in corso l'iniziativa. Qualche attivista ha invitato Sara ad allontanarsi dalla piazza al grido "vai via", come testimoniato da un video pubblicato sui social dal Corriere fiorentino

La donna, dopo un acceso scambio di opinioni, si è allontanata. Sulla vicenda è intervenuto Marco Carrai, console onorario di Israele per la Toscana: "Tutti i giorni a Firenze abbiamo una novità negativa. Oggi tocca a Sara una ragazza che peraltro contesta il governo democraticamente eletto in Israele e a cui è stato chiesto di allontanarsi dalla manifestazione in piazza Santissima Annunziata contro la violenza sulle donne solo per il fatto che indossava un cartello che ricordava gli stupri di Hamas avvenuti il 7 ottobre. Ma c'è di più: una delle organizzatrici ha detto che nella piazza ci sono le donne di Gaza e quindi quello sarebbe una provocazione e che (sic!) è stata allontanata affinché non le fosse fatta violenza. Io non ho parole. Non ci sono più parole per definire questo atteggiamento di intolleranza contro Israele. Neppure le donne sono tutte uguali di fronte a questo clima di odio. Lo ripeto: vergogna". 

"Non una di meno a patto che tu non sia una israeliana", commenta un utente rilanciando su X il video. E anche Matteo Renzi, a Firenze per la Leopolda, ha definito "barbaro e assurdo" quanto accaduto: "Credo che tutta la Leopolda oggi sia con Sara a dire che siamo con lei contro questo atto barbaro e assurdo che è stato fatto", le parole dell'ex sindaco e premier, oggi leader di Italia Viva. 

A testimonianza del clima infuocato, qualcuno ha disegnato la scritta "Free Gaza" con vernice rossa sulla facciata della sede del Consiglio regionale della Toscana, in via Cavour, durante il passaggio di un corteo organizzato. Inoltre sono stati attaccati dei piatti di plastica alle grate delle grandi finestre sulla strada. "Ancora una volta qualcuno pensa che imbrattare un bene pubblico possa servire a sostenere le proprie ragioni - ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo - ma è esattamente il contrario. Questi sono soltanto atti incivili che, come nel caso di altri palazzi della città o delle opere d'arte, nulla possono aggiungere a una battaglia politica o ideale e, anzi, danno il pretesto per essere attaccati".

 

 

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