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L'Italia va in mongolfiera con le donne al timone

Dino Bondavalli
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Pensi a una mongolfiera o a un aerostato, e la mente corre direttamente all’idea di grandi spazi aperti e di epoche lontane. Pur essendo parte del nostro immaginario collettivo, questi mezzi incarnano infatti più l’idea di un retaggio romantico del passato che quella di una proiezione verso il futuro. Invece, non solo mongolfiere e aerostati sono mezzi ancora molto utilizzati, sia per campagne pubblicitarie sia per il volo turistico. Ma la loro progettazione e produzione avvengono a due passi dal cuore pulsante di Milano, in quella Sesto San Giovanni che un tempo ospitava alcuni dei più importanti insediamenti industriali italiani, da Falck a Breda, fino a Marelli.

Merito di Aeronord, piccola azienda specializzata nella costruzione, nella personalizzazione e nel noleggio di aerostati pubblicitari e di mongolfiere. Una realtà famigliare oggi guidata da due sorelle, Claudia e Raffaella Cisaro, che da nonno Paolo, il fondatore, e da papà Enzo, che a 84 anni è ancora impegnato nel lavoro quotidiano, hanno ereditato non solo la responsabilità dell’azienda di famiglia, ma anche la passione per l’aria.

 

 

 

INDIETRO NEL TEMPO

«Nostro nonno durante la seconda guerra mondiale faceva il collaudatore d’aereo e, subito dopo il conflitto, aveva avviato un’azienda che si occupava di comunicazione e pubblicità via aerea, da quella con gli striscioni attaccati all’aereo al lancio di volantini pubblicitari, come usava a quei tempi», racconta Claudia Cisaro. «Successivamente mio padre, negli anni Sessanta, ha portato la parte di comunicazione e di volo sulle mongolfiere, prima con le classiche mongolfiere tonde a gas, che in Italia non sono molto conosciute al punto che le abbiamo solamente noi, poi creando un nuovo sistema di produzione di aerostati premium a elio, caratterizzati da una serie di particolarità artigianali che li rendevano (e li rendono ancora oggi) molto performanti».

Da lì con il passare degli anni il business si è progressivamente allargato e affinato. Alle mongolfiere a gas si sono aggiunte quelle ad aria calda, caratterizzate dalla presenza del bruciatore, e successivamente, con l’ingresso in azienda di Claudia e Raffaella, alle attività comunicative si è aggiunta la parte di business legata agli eventi turistici e promozionali. Non solo. I mezzi firmati da Aeronord, che progetta e produce direttamente i propri aerostati, mentre sul fronte mongolfiere si limita alla personalizzazione, collaudo e certificazione, sono utilizzati anche per attività di ricerca scientifica. «Abbiamo la nostra parte di ricerca, che riguarda l’innovazione dei materiali, il loro utilizzo, il modo di assemblarli e le saldature», spiega Claudia. «Poi abbiamo la parte di ricerca in collaborazione con vari enti, tra cui il CNR, l’Università di Milano-Bicocca e il Politecnico di Milano. I nostri aerostati vengono utilizzati per il monitoraggio degli inquinanti atmosferici e, in passato, ci siamo occupati anche di quello della Xilella, giusto per fare un esempio».

 

 

 

MODA E RUOTE

Quanto ai clienti, si va dai grandi brand della moda e del lusso, ai marchi della grande distribuzione organizzata, fino alle case automobilistiche, ai marchi di prodotti tecnici e a tante agenzie di pubblicità. Il mercato, peraltro, è decisamente vivace, tanto che negli ultimi anni il fatturato aziendale è aumentato del 30%, complice il fatto che «sulla gestione dei grandi aerostati non abbiamo praticamente concorrenti», ammette Claudia, che insieme alla sorella gestisce una delle oltre 9.600 imprese artigiane al femminile attive nel milanese stando all’ultimo censimento dell’Unione Artigiani della Provincia di Milano.

Un’impresa nella quale le due sorelle sono entrate dopo avere entrambe fatto esperienze e percorsi lavorativi diversi, fino a quando la passione per l’aria non ha esercitato il proprio richiamo. È così che sono arrivate a seguire le orme di nonno Paolo e papà Enzo (tra i pochissimi piloti italiani di pallone libero a gas e il più esperto aeronauta a livello nazionale, Ndr) con una visione decisamente originale, che ha aggiunto a una dimensione già di per sé magica quel pizzico di polvere di stelle in più che solo le donne sanno dare.

 

 

 

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