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Bidello si spaccia per mafioso

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Minaccia e stupra 7 ragazze

Silvia Tironi
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Il suo biglietto da visita era "sono un mafioso", In questo modo, da oltre otto mesi, riusciva a terrorizzare le sue vittime, prima, e a violentarle, poi. Protagonista della vicenda è C.A., 47 anni, bidello d'asilo di origine messinesi, ma residente a Nervi: l'uomo è stato arrestato dai carabinieri di Genova. Si trova ora ai domiciliari con l'accusa di violenza sessuale ai danni di tre studentesse tra i 16 e i 17 anni. Il sospetto è che l'uomo abbia però violentato almeno altre sette ragazze, di cui tre minorenni. Le aspettava davanti al liceo D'Oria, scuola simbolo della borghesia genovese, sceglieva le sue vittime tra le ragazze che gli apparivano più fragili e indifese, poi le invitava a casa sua facendole scivolare tra le mani qualche banconota, "quello che serviva per una ricarica al telefonino o comprarsi un paio di jeans". Alcune di loro, secondo i racconti fatti dalle stesse ragazzine, avrebbe anche subito delle pesanti minacce. "Si faceva chiamare zio", ha raccontato una minore. "Diceva con quel suo accento siciliano che se avessi parlato mi avrebbe fatto molto male. Sono un mafioso e conosco gente che non ha scrupoli". "Qualche volta - raccontano i carabinieri della compagnia Portoria - le studentesse dicevano alla segretaria della scuola che quell'uomo era un loro parente per poter lasciare le lezioni in anticipo". Le indagini proseguono. I militari sono intervenuti alla fine di settembre, quando alcuni insegnanti hanno allertato una pattuglia in servizio preventivo davanti al liceo che un uomo era solito frequentare l'ingresso dell'istituto e intrattenersi con le studentesse, fingendosi lo zio di una di loro. Ad avvertire i professori dello strano sconosciuto erano state alcune delle ragazze. Secondo gli investigatori, l'uomo aveva costretto spesso le minorenni a subire baci e palpeggiamenti. Alcune delle vittime vivevano in condizioni familiari difficili ed erano prive di sostegno morale e, quindi, più vulnerabili. In uno dei filmati dei carabinieri si vede l'uomo mentre infila la mano nei jeans di una studentessa. Nell'obiettivo del maniaco non solo il liceo classico D'Oria, ma anche lo scientifico Cassini e l'artistico Barabino. L'uomo, secondo quanto riferito dalle stesse sue vittime, ci sapeva fare con loro: e non faticava affatto a conquistare la loro fiducia. Prima qualche aperitivo al pub, quindi qualche regalino, poi... Durante le perquisizioni effettuate dai militari in casa dell'uomo, oltre a numeroso materiale pedopornografico, è stata trovata un'agenda con un centinaio di numeri telefonici, molti sono di ragazze minorenni. E un album fotografico con decine di immagini che riprendono le sue vittime con indosso solo gli indumenti intimi, in pose più o meno indecenti.

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