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Pescara, il testimone: "Cosa urlavano a Thomas mentre lo ammazzavano"

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Tra un pranzo a base di sushi e il bagno di notte il massacro. Così viene ucciso Christopher Thomas, 16 anni, piccolo spacciatore di Pescara. Da due ragazzi, parte di una comitiva, che poco prima di macchiarsi del delitto, aveva mangiato giapponese.

"Abbiamo incontrato Christopher e M. ha voluto chiamare un amico di Christopher affinché questi gli portasse i soldi. M. diceva a Christopher che era diventata una questione di rispetto. Siamo andati nei pressi del silos a parlare e Christopher ha chiesto a M. perché si portava dietro i suoi scagnozzi", racconta uno dei testimoni secondo quanto riporta il Corriere della Sera. 

 

 

Gli interrogatori sono agghiaccianti. "Ho notato che C. aveva una pistola di piccole dimensioni". A un certo punto M. uno dei due autori dell'omicidio fa vedere il coltello agli altri "facendo una smorfia". Il gruppo vede M. infierire su Thomas: "Quando siamo arrivati, M. ha continuato ad accoltellarlo. Hanno detto che M. gli ha dato quindici coltellate e C., che poi ha preso il coltello con una lama nera, gliene ha date altre dieci. Io mi sono allontanato e sono andato dagli altri", si legge nell'articolo.

 

 

La vittima "faceva versi quasi di morte e loro gli dicevano di stare zitto. Lui a terra, con una gamba accavallata sull'altra, ripiegato per terra, esposto ai colpi sul fianco destro", ha raccontato un testimone. Perché C. abbia colpito Christopher visto che il debito era del solo M., è "perché erano amici", ha detto. 

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