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Venezia, interviene per difendere una donna rapinata: ucciso a coltellate Giacomo Gobbato

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Tragedia, orrore e sangue a Venezia: un ragazzo di 26 anni, Giacomo Gobbato, di Mestre, è morto, mentre un secondo giovane è rimasto ferito in seguito a una rissa con accoltellamento dovuta al tentativo di sventare la rapina a una donna. Il tutto è accaduto nella notte tra venerdì 20 e sabato 21 settembre nella città della terraferma veneziana. Secondo quanto si apprende l'omicida sarebbe uno straniero ed è stato sottoposto a fermo: l'uomo su cui pende l'accusa di omicidio è un 30enne di origini moldave.

L'omicidio si è consumato attorno alle 23 di venerdì sera, a Corso del Popolo, in pieno centro. Come detto i due ragazzi, la vittima e il ferito, hanno tentato di fermare il bandito che aveva aggredito la donna. A quel punto l'aggressore ha estratto un coltello colpendo i due.

Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118: Gobbato sin dal principio è apparso in condizioni disperate ed è morto subito dopo il trasporto d'urgenza all'ospedale dell'Angelo. L'altro ragazzo aggredito, S.B., nato nel 1999, è stato ferito alla gamba, curata dai medici in ospedale: il 25enne è stato dimesso nella mattinata di oggi, sabato 21 settembre.

Col passare dei minuti si è poi fatta più chiara la dinamica dell'aggressione: la vittima e il suo amico stavano accompagnando a casa un'amica, ma dopo averla salutata la hanno sentita urlare per il tentativo di rapina che stava subendo. A quel punto i due sono intervenuti e ne è seguita una colluttazione, fino a quando è spuntato il coltello. Ma non è tutto: poco dopo aver ucciso, l'uomo di origini moldave ha colpito anche in via Aleardi, dove ha rapinato un'altra donna, colpendola al volto. Successivamente, al termine di un breve inseguimento, è stato fermato dalla polizia.

La vittima, Giacomo Gobbato, era un attivista del Centro Sociale Rivolta di Mestre, nonché un noto tatuatore. Aveva frequentato il liceo artistico ed era appassionato di musica: per diverso tempo ha suonato in una band composta con un gruppo di amici. Il Centro Sociale Rivolta lo ha ricordato con un toccante post pubblicato su Facebook: "Questo per noi è il tempo del dolore. Troppo dolore, un dolore che toglie le parole. Quello che pensiamo, tutto quello che proviamo, troveremo il modo di dirlo. A breve. Ora diciamo solo che esigiamo di non essere usat* da chi semina odio. C'è un colpevole. È una persona, una singola. Non importa dove sia nato o di che colore abbia la pelle. E tutto questo succede in una città abbandonata da anni a se stessa. Non accettiamo strumentalizzazioni. E non le accettiamo per Giacomo che sarà sempre con tutt* noi e per Sebastiano che è con il cuore a pezzi. A Giacomo, che nella sua giovane vita ha sempre lottato per una società inclusiva, multiculturale, antirazzista lo dobbiamo. Ciao Giacomo sarai sempre con noi", concludono al Centro Sociale Rivolta.

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