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Pro-Palestina a Roma, agenti feriti e fotografo bastonato: brutale violenza

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L'estrema sinistra e i pro-Palestina in piazza a Roma per una manifestazione in ricordo della strage del 7 ottobre 2023: una celebrazione della "resistenza" di Hamas contro "l'oppressore" Israele, proprio per questo vietata dal Viminale. Nonostante l'illegalità già dichiarata dal Ministero degli Interni, i partecipanti legati ai centri sociali e alle associazioni più battagliere dell'ultra-sinistra sono stati migliaia. 

Ore 20.59 - Piantedosi chiama il capo della Polizia
Il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, secondo quanto si apprende, ha telefonato al capo della Polizia, Vittorio Pisani, chiedendo informazioni sulle condizioni di salute dei rappresentanti delle forze dell'ordine rimasti feriti a causa delle aggressioni subite oggi a piazzale Ostiense durante la manifestazione pro Palestina. Nell'occasione, il titolare del Viminale ha espresso a Pisani il proprio apprezzamento per "l'operato delle forze di polizia che, come sempre, hanno dimostrato grande professionalità ed equilibrio garantendo l'ordine pubblico in una giornata complessa, in cui non sono mancate gravi intemperanze da parte di chi è sceso in piazza anche utilizzando armi improprie e bombe-carta per aggredire gli agenti e causare danneggiamenti".

Ore 20.05 - 30 feriti tra le forze ordine
Sono saliti a 30, al momento, gli appartenenti alle forze dell'ordine rimasti feriti negli scontri con i manifestanti pro-Palestina a Roma. Lo si apprende da fonti di polizia. Si tratta di 26 appartenenti alla polizia di stato e 4 della guardia di finanza. Quattro le persone bloccate e accompagnate in Questura. Due di queste sono state denunciate a piede libero per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Le altre due posizioni sono al vaglio. Sono invece 40 i 'Fogli di Via' nei confronti di altrettanti manifestanti provenienti da: Varese, Livorno, Campobasso, Brindisi, Napoli, Salerno, Torino, Firenze, Milano, Perugia, Modena, Catania, Bari.

Ore 19.45 - Due giornalisti e un fotografo aggrediti
Un cronista di Askanews ed un suo collega dell'Agenzia Italia sono stati colpiti da un fumogeno lanciato dai manifestanti nel corso dei disordini che si sono registrati nella manifestazione in favore della Palestina, a Roma. Subito dopo i due giornalisti sono finiti in una nuvola di lacrimogeni e fumo di petardi. Poco prima un fotografo è stato aggredito da un gruppo di giovani con il volto coperto. Anche un cameraman free lance nel fuggi fuggi seguito alla carica di alleggerimento della polizia è caduto a terra, rompendo una batteria elettrica di scorta.

Ore 19.29 - Funzionari polizia: in piazza violenza premeditata
"Nel corso della manifestazione pro Palestina, nonostante il divieto della questura di Roma a tenerla, si sono verificati gravi scontri tra un gran numero di partecipanti e le forze dell'ordine. Scontri avvenuti nell'ambito di un evento vietato per motivi di ordine pubblico, nel quale gruppi di violenti e teppisti si sono facilmente infiltrati, adottando le consuete tecniche di mimetizzazione". Lo dice Enzo Letizia, segretario dell'Associazione nazionale funzionari di polizia. "Questi individui - continua Letizia - si sono nascosti tra i manifestanti per poi scatenare atti di violenza, provocando scontri e cercando di trascinare con sé parte della folla. Il loro obiettivo provocare e aggredire le forze dell'ordine. Ancora una volta, la polizia ha dovuto fronteggiare situazioni di alta tensione in cui la violenza è stata premeditata e orchestrata da coloro che mirano a destabilizzare l'ordine pubblico". 

Ore 18.50 - Manifestanti si ricompattano in un nuovo corteo
Dopo gli scontri in piazzale Ostiense una parte dei manifestanti si è ricompattata partendo con un corteo spontaneo. Al grido "Vogliamo Gaza libera" si trovano ora su viale Marco Polo.

Ore 18.36 - Situazione sotto controllo in piazzale Ostiense
Dopo i disordini che si sono verificati in piazzale Ostiense a Roma la situazione è tornata alla calma. I manifestanti pro Palestina hanno lasciato la piazza dove al momento si muovono i mezzi delle forze dell'ordine. I manifestanti stanno camminando adesso verso viale di Porta Ardeatina.

Ore 18.34 - Almeno 4 i fermati per gli scontri
Sono almeno 4 i primi fermati per gli scontri avvenuti poco fa a Roma in piazzale Ostiense dove un centinaio di manifestanti pro Palestina hanno tentato di forzare il cordone delle forze dell'ordine che stavano bloccando la via d'accesso a via Ostiense. La loro posizione, da quanto apprende LaPresse, è ora al vaglio degli inquirenti.

Ore 18.21 - Fuga dei manifestanti dai cancelli antisommossa
Molti partecipanti al corteo non autorizzato hanno deciso di lasciare la piazza all'inizio degli scontri per non essere coinvolti: sono usciti attraverso i cancelli antisommossa montati per l'occasione in via delle Cave Ardeatine: la polizia sta anche identificando fra chi esce dalla piazza, alla ricerca di eventuali responsabili degli scontri.

Ore 18.09 - Sassi contro la polizia, che risponde con gli idranti
Anche sassi contro la polizia in via Marco Polo da parte di partecipanti alla manifestazione pro Palestina a Roma. La situazione si è fatta tesa, con le forze dell'ordine che hanno effettuato cariche di alleggerimento e usato gli idranti contro la folla. 

Ore 18.05 - Almeno un poliziotto e tre manifestanti feriti
Sono almeno tre i ragazzi rimasti feriti durante gli scontri tra manifestanti pro Palestina e le forze dell'Ordine a Roma. Tra loro anche una ragazza. Un agente è stato invece colpito alle gambe. La guerriglia si è scatenata alla fine della manifestazione pro-Pal che fino a quel momento si era svolta senza incidenti e con grande partecipazione. 

Ore 18.00 - Ferita una ragazza
Una ragazza è rimasta ferita negli scontri a Piazzale Ostiense durante la manifestazione pro Pal. La ragazza è rimasta ferita alla testa ed è a terra.

Ore 17.40 - Lanciato anche un palo contro la polizia
Anche un palo della segnaletica stradale è stato lanciato contro le forze dell'ordine che presidiano la piazza della manifestazione pro Pal. Il grosso dei manifestanti è arretrato. Autori del lancio di bombe carta, lacrimogeni e del palo un gruppo di incappucciati. La polizia risponde con lacrimogeni. 

Ore 17.35 - Violenza al corteo
Tensione ora alla manifestazione pro-Pal a Roma. Lancio di bottiglie, fumogeni, esplosioni da parte dei manifestanti che non accettano il divieto di corteo. 

Ore 17.28 - Persone incappucciate al corteo
Si sono mossi verso viale di Porta Ardeatina i manifestanti pro Palestina a Roma che partecipano al corteo vietato dalla Questura. Dalla folla cori "corteo, corteo". Alcuni sono incappucciati. La strada è sbarrata dai blindati della polizia: per questo i manifestanti hanno deviato il percorso e stanno sfilando verso piazzale Ostiense. 

Ore 16.43 - In piazza anche la bandiera di Hezbollah
Tra le tante bandiere palestinesi al corteo di Roma spunta anche la bandiera di Hezbollah accanto a quella libanese: il vessillo giallo di Hezbollah, spuntato nello spezzone dei militanti libanesi, riporta un versetto del corano ("E colui che sceglie per alleati Allah e il Suo Messaggero e i credenti, in verità è il partito di Dio, Hezbollah, che avrà la vittoria") e ha raffigurato una mano che stringe un fucile d'assalto stilizzato. "Resistenza fino alla vittoria", tra i cori scanditi al corteo. 

Ore 16.15 - Manifestanti pro Pal: "Non ci ferma nessuno. Il corteo lo faremo"
"Muoviamoci in corteo", ha detto un attivista al megafono in piazzale Ostiense. Poi ha aggiunto: "Noi questo corteo oggi lo faremo". Dalla folla si sono alzati diversi cori: "Palestina libera", "Corteo" e "Netanyahu assassino di bambini". I manifestanti si sono posizionati dietro lo striscione "Palestina e Libano uniti: fermiamo il genocidio con la resistenza". Al coro "fuori Israele dal Medio Oriente, Palestina libera", il corteo ha iniziato a prendere posizione e a muoversi. "Noi ci siamo nonostante i diktat del governo - hanno detto gli attivisti -. Non ci ferma nessuno. Il corteo lo faremo".

Ore 15.28 - Attivisti pro Palestina, delegazione Milano fermata a Rieti
"La delegazione proveniente da Milano è stata ferma a Rieti e 7 compagni sono stati raggiunti dal foglio di via. Chiediamo la loro immediata liberazione". Lo hanno detto gli organizzatori del corteo pro Palestina radunatisi in piazza Ostiense a Roma. 

Ore 15.12 - "Siamo 7mila in piazza"
"Siamo 7mila in piazza oggi pomeriggio per dire stop al genocidio". Lo hanno detto gli organizzatori del corteo pro Palestina, radunato in piazza Ostiense questo pomeriggio a Roma.

Ore 15.01 - "Il divieto è per garantire guerra, non la pace"
"Nonostante il divieto siamo scesi in piazza perché abbiamo una responsabilità storica. Chiediamo la fine dei bombardamenti. L'Italia deve prendere una linea chiara. C'è stata una mistificazione su questo corteo. Ci hanno detto che era una celebrazione di Hamas ma noi siamo qui per commemorare i nostri morti, i morti palestinesi. Gli unici che fanno celebrazioni qua in Italia sono gli amici di Israele e l'industria bellica italiana". Così dal megafono, uno dei rappresentati, dell'Unione democratica arabo palestinese, in piazza a Roma alla manifestazione nazionale. "Il divieto è arrivato non per garantire la pace ma per garantire la guerra. Potevamo essere molti di più se questo non fosse uno Stato di polizia, uno Stato fascista", afferma un'attivista dei giovani palestinesi. Dalla piazza partito il coro contro le forze dell'ordine "vergogna". Alla manifestazione, oltre i palestinesi dai manifestanti di 'Osa', di 'Potere al Popolo' e di 'Usb' che hanno raggiunto piazzale Ostiense. In piazza anche le bandiere della rete della conoscenza e dei comunisti.

Ore 14.48 - "Oggi festeggia solo l'industria bellica italiana" 
"Crediamo di trovarci davanti a una responsabilità storica con oltre 40mila palestinesi uccisi sotto le bombe israeliane. Crediamo sia importante essere qui per chiedere la fine dei bombardamenti su Gaza. La fine delle operazioni militari sulla Cisgiordania, la fine delle operazioni sul Libano. Per chiedere una chiara e netta presa di posizione da parte dell'Italia e da parte del governo Italiano". Così Khaled El Qaisi, ricercatore italo-palestinese, prendendo la parola durante la manifestazione pro Palestina in piazza Ostiense a Roma."C'è stata un'operazione di mistificazione relativa a questo corteo - ha proseguito-. Si parla di una celebrazione. Noi siamo qui per commemorare i nostri morti, per chiedere la fine dei bombardamenti e, per quanto ci riguarda, gli unici che oggi stanno celebrando qui in Italia sono gli amici di Israele che continua con i suoi crimini, e anche l'Italia e l'industria bellica italiana che da ottobre scorso, per più di un anno, nonostante tutto quello che ci hanno detto sulla cessazione di invio di armi e di Israele, ha continuato a spendere in armamenti ad Israele. Ha continuato, continua tuttora quindi per quanto ci riguarda è l'industria bellica italiana a festeggiare".

Ore 14.31 - Continua l'afflusso di manifestanti
Sono circa 1500 al momento i manifestanti che hanno raggiunto piazzale Ostiense per la manifestazione pro Palestina a Roma vietata dalla Questura. Continua l'afflusso nella piazza presidiata in modo massiccio dalle forze dell'ordine. 

Ore 14.12 - Insulti contro Giorgia Meloni
Slogan contro il premier italiano e il presidente israeliano in piazza a Roma. "Meloni assassina" e "Netanyahu assassino", questo quanto scandiscono i manifestanti. "La Palestina rappresenta gli esclusi nel mondo - dice al megafono un attivista -. Il 7 ottobre è iniziata la rivoluzione. Fuori gli occupanti". Il 7 ottobre, il giorno dell'eccidio firmato Hamas, celebrato dagli estremisti come il giorno in cui sarebbe iniziata la rivoluzione. 

Ore 13.57 - I pro-Pal: no al massacro di Israele
Nonostante la pioggia, sono già circa duecento i manifestanti pro Palestina che in questi minuti si stanno radunando in piazza Ostiense a Roma per dar vita al presidio di solidarietà al popolo palestinese. Sono attesi attivisti da tutta Italia e l'intera piazza è cinturata dai mezzi blindati di poliziotti e carabinieri. Sono 1.500 gli uomini messi in campo dalla Questura. Tante le bandiere palestinesi presenti. "Abbiamo deciso di esserci per ribadire ancora una volta il nostro no a questo massacro a senso unico da parte di Israele", dice un attivista. Intanto i primi slogan "Palestina libera" si levano dalla piazza. 

Ore 13.35 - Controllati in 1.600, 19 persone in Questura
Quasi 1.600 persone controllate e finora e 19 quelle condotte in Questura per identificazioni e possibili foglio di via. Questi i primi provvedimenti delle forze dell'ordine in merito alla manifestazione in favore della Palestina, a Roma. L'area di piazzale Ostiense, dove è previsto nel pomeriggio l'avvio del presidio, è pian piano blindata da polizia, carabinieri e militari della guardia di finanza. La stazione ferroviaria e quella della metropolitana sono chiuse, a causa anche dello sciopero dei trasporti. In tutte le vie d'accesso alle persone viene suggerito di andare altrove e girare a largo. I primi manifestanti sono già in piazza, comunque. 

Ore 13.20 - Antoniozzi (Fdi), "si manifesti rispettando la Costituzione"  
"Rivolgo un appello a chi manifesterà oggi pomeriggio per la Palestina di rispettare il diritto di espressione che la nostra Costituzione riserva". Lo afferma il vice-capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi. "E' legittimo in democrazia criticare qualsiasi governo quindi anche quello israeliano - dice Antoniozzi - purché non si scada nell'antisemitismo e nella violenza. Chi manifesta sappia isolare i violenti e sappia esercitare il suo diritto al dissenso che non contempla la denigrazione, le offese al popolo ebraico. Se si contesta l'amministrazione Biden non si contestano tutti gli americani e questo vale per chiunque - conclude - per cui il mio invito è che siano manifestazioni di democrazia e non violenza: ricordiamoci che solo così si può dare un contributo politico". 

Ore 13.15 - "Ci impediscono di arrivare a Roma, blocchi ovunque" 
"Fate attenzione se state prendendo il treno", e la foto di un gruppo di agenti alla Stazione Tiburtina. Stesso scatto e stesso avvertimento in altre stazioni e agli snodi principali del centro di Roma. Sul web corre la protesta di chi vorrebbe arrivare al punto di partenza della manifestazione pro-Pal a Roma, vietata dalla questura ma non riesce per i controlli serrati. "La questura di Roma impedisce ai bus di raggiungere la manifestazione", spiega un account postando il messaggio di un gruppo di manifestanti che sostengono di non riuscire a partire per un veto della questura. 

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