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Marocchina aggredita sul bus

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Non razzismo ma lite d'amore

Silvia Tironi
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Razzismo radical chic. Nella società “perfetta e tollerante” dei sogni della sinistra, il “mostro” è sempre a priori l'italiano. Anche quando è l'italiano a prenderle. Proprio questo è successo a Varese, dietro la cortina di fumo dell'ormai famosa vicenda dell'aggressione in autobus a una ragazza marocchina, avvenuta una settimana fa. A scatenare la rissa sarebbe stata proprio la presunta vittima, la ragazza marocchina di 15 anni, che per prima ha aggredito la coetanea italiana. La lite è iniziata il giorno prima e tutto è nato per un ragazzo conteso dalle due: entrambe volevano sedergli accanto sull'autobus. Da qui un primo litigio, solo a parole. È stato però il giorno successivo, il famoso venerdì della rissa, che lo scontro è ripreso. Ad attaccare per prima, secondo la ricostruzione dei testimoni, è stata la ragazza marocchina. Si sarebbe tolta zaino e giacca e avrebbe aggredito la coetanea italiana. Vedendola in difficoltà, le amiche sono corse in suo aiuto, difendendola. Malmenando la marocchina, certo, ma solo per difendere l'amica. Insomma, una normale rissa tra adolescenti, non a sfondo razziale, e dove a scagliare la prima pietra è stata proprio la ragazza di origine straniera... Marco Tavazzi su Libero di domenica

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