Una chiesa arcobaleno, una chiara vicinanza alla comunità Lgbt, una bella polemica con il vicepremier Salvini (si è a detto “ferito” nel vedergli esibire il rosario). L’idea di una chiesa in “orizzontale” e non più verticale. Ce n’è abbastanza per poter dare la “patente” di progressista al 68enne cardinale maltese Mario Grech e infatti il cardinale, in molte analisi delle ultime ore, figura nel drappello abbastanza nutrito dei cardinali progressisti, quasi una ventina.
Pronti a varcare la soglia del Conclave. Grech si sente stretto dentro questa definizione, visto che in molti lo identificano come “tessitore” e uomo del dialogo. Ma ultimamente queste caratteristiche sembra aver lasciato il passo all’altra “anima” del porporato.
Inizialmente considerato un conservatore, Grech è diventato nel corso degli anni un promotore delle riforme di Francesco all’interno della Chiesa, mostrando notevoli capacità di adattamento nel tempo. Grech proviene da Gozo, una piccola isola appartenente a Malta. Di umili origini, Grech ha compiuto un percorso importante che lo ha portato a essere nominato da Papa Francesco segretario generale del Sinodo dei Vescovi, un incarico di grande responsabilità. Nel 2008, alcuni cittadini maltesi omosessuali annunciano di aver lasciato la Chiesa in risposta alle presunte posizioni di chiusura verso il mondo Lgbt di papa Benedetto XVI. All’epoca, Grech non mostra particolare simpatia per loro, ma ecco che nel 2014, in un discorso in Vaticano, invita la Chiesa a essere più tollerante verso i membri Lgbt e a trovare nuove vie creative per affrontare le realtà familiari contemporanee.
Nel 2018, Grech parla della gioia con cui affronta le sfide della Chiesa. In un’intervista al giornale Malta Today, dichiara: «Stiamo attraversando un periodo di cambiamento. E per me, è una cosa molto positiva». E sottolinea che se la Chiesa non avesse superato la nostalgia per il passato, non sarebbe riuscita a mantenere la propria rilevanza nella società moderna. Ci si chiede se, in un ottica di guida della Chiesa universale, sia questo un obiettivo su cui concentrarsi: fare in modo che essa abbia una «rilevanza nella società moderna». D’accordo preoccuparsi che non sia censurata, marginalizzata, ma...
Hollerich, un Papa poco augurabile (in bilico sul celibato)
San Vincenzo di Lerino, nel V secolo, non ha mai detto la citatissima frase «Alcuni papi Dio li dona, altri li tol...Le sue opinioni gli hanno procurato anche alcuni oppositori influenti. Il cardinale conservatore Gerhard Müller, nel 2022, lo attacca pubblicamente, accusandolo di deviare dalla dottrina cattolica. «Non importa l’uniformità del pensiero ma l’unità delle differenze. Dobbiamo andare verso una Chiesa arcobaleno» disse Grech nel marzo 2023. «Immagino sempre la Chiesa come un arcobaleno, con i colori che non si escludono ma, insieme, creano armonia. Un’armonia che, ovviamente, dove ci fosse un conflitto mancherebbe».
Sono alcune delle idee da lui illustrate in vista del Sinodo Generale. Il cardinale Grech insomma non sembra tanto preoccupato per il rischio che potrebbe correre «l’unità dottrinale nella Chiesa». Secondo lui, l’importante «non è l’uniformità di pensiero ma l’unità nelle differenze». Di nuovo interviene il cardinale Müller, che ravvisa in tutto ciò il concreto pericolo che la Chiesa sia trasformata in una Ong nelle mani del poteri forti del mondo.
Conclave, Reinhard Marx: l'incubo di un Papa comunista
Nella Chiesa Cattolica i Papi li sceglie lo Spirito Santo, ma non sono predestinati. Il Cielo suggerisce un nome ai card...Altra polemica particolare. Nel 2016, dopo aver incontrato contadini preoccupati per la siccità, guida un pellegrinaggio per invocare la pioggia. Un giornale locale definirà l’iniziativa un «ritorno a tentativi preistorici di far piovere». Bisogna ammettere che pochi giorni dopo, effettivamente, arriva la pioggia. Per un cardinale “progressista” un bel segno di contraddizione e di “sparigliamento”. Forse non proprio rassicurante – qualcuno pensa – per un candidato al soglio pontificio.