Al corteo del Primo Maggio a Trieste sono comparse anche delle bandiere titine che hanno fatto indignare tutti. "Apprendo con sgomento che a Trieste, in occasione della celebrazione del primo maggio che coincide con la brutale occupazione titina, sono state esposte bandiere jugoslave con la stella rossa, simbolo del regime e dell'oppressione di Tito. Un oltraggio alla memoria delle vittime delle Foibe e degli esuli giuliano-dalmati colpiti dalla violenza dei partigiani comunisti jugoslavi, accecati dall'odio anti-italiano del dittatore - ha affermato in una nota il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione, Tommaso Foti -. Esprimo ferma condanna per questi gesti vergognosi che richiamano uno dei momenti più dolorosi della storia della nostra Nazione, per troppo tempo ignorata, rimossa e sepolta sotto il peso di un ingiustificabile silenzio".
Duro anche il commento del Comitato 10 Febbraio, associazione che difende e diffonde la cultura italiana delle terre giuliane e dalmate. "Un gesto ignobile, uno sfregio alla democrazia, ai martiri delle foibe e agli esuli dal confine orientale d’Italia. Chiediamo l’intervento delle autorità competenti. I sindacati prendano le distanze e isolino questi jugonostalgici”, si legge in una nota.
Patagarri al Concertone, "voci silenziate": la vergogna dopo l'urlo sulla Palestina
Sono stati i Patagarri il telefonatissimo "caso" del Concertone del Primo maggio 2025 a piazza San Giovanni a ..."Purtroppo ancora oggi c’è chi sventola le bandiere con la stella rossa, simboli di morte e oppressione – ha dichiarato Silvano Olmi, presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio – un gesto ignobile, quello compiuto a Trieste, che si ripete ossessivamente da anni e deve essere condannato da tutti i veri democratici. I sindacati, quindi, prendano le distanze da queste esibizioni e allontanino chi si traveste da partigiano, esponendo simboli comunisti e magliette inneggianti al dittatore Tito". E ancora: "Quelle bandiere 80 anni fa vennero sventolate dagli invasori slavi e dai loro accoliti italiani quando occuparono Trieste, deportando e infoibando circa 4mila italiani ed esporle oggi è un attentato alla nostra Nazione e un insulto a chi venne trucidato dai partigiani comunisti o fu costretto con la violenza ad abbandonare la propria terra”.
