Capri, il paradiso perduto. Una notte d’estate, una passeggiata in una delle strade più frequentate della splendida isola azzurra. Poi un urto, la confusione e una mano rapace che strattona e scippa. È bastato un attimo. Il colpo grosso è andato a segno a poca distanza dalla celeberrima Piazzetta, dove due criminali hanno rubato a Lord Ara Darzi un orologio di lusso, un Richard Mille da oltre 300mila euro. L’aggressione ha scosso profondamente residenti, turisti e quella parte del mondo che ancora guarda allo “scoglio”, com'è conosciuta l’isola, come un sacrario inviolabile. Non è più così.
A rendere il fatto ancor più clamoroso è il profilo della vittima: ex sottosegretario nel governo laburista di Gordon Brown, membro della Camera dei Lord, figura chiave nella riforma del sistema sanitario britannico e pioniere della chirurgia robotica. Di origini armeno-irachene, Darzi era ospite del Siran, panfilo dell’amico miliardario Bob Manoukian, con cui stava trascorrendo qualche giorno tra mare e lussi capresi. La dinamica è stata rapida, brutale. I due ladri si sono avvicinati con decisione, hanno spintonato Darzi separandolo dal gruppo e hanno attaccato. In un istante il pezzo pregiato è finito nelle tasche dei rapinatori, che si son dileguati verso via Krupp. Le indagini ipotizzano una fuga via mare, forse a bordo di un gommone ormeggiato poco distante. L’assalto, mirato e studiato, solleva interrogativi inquietanti sulla sicurezza di Capri. Il sindaco, Paolo Falco, ha provato a metterci una pezza: «Un episodio che ci lascia sgomenti e increduli. L’isola resta sicura e accogliente». Poi ha ammesso: «Potenzieremo il sistema di videosorveglianza pubblica nell’intero territorio con tecniche più moderne e innovative».
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Assaliti brutalmente per un borsello. È così che un altro accoltellamento scuote la città. A finire...Ma l’innocenza perduta dell’isola azzurra non si esaurisce in una rapina, per quanto eclatante. Già una settimana prima i carabinieri avevano individuato e smantellato quella che viene definita la prima vera piazza di spaccio caprese. Il gestore, un uomo di 55 anni residente sull’isola, Luciano M., aveva in casa mezzo chilo di hashish suddiviso in cinque panetti destinati – secondo gli investigatori – alla clientela locale e ai turisti. Con la droga, sono stati rinvenuti anche strumenti per il taglio, bilance di precisione e 1.200 euro in contanti nascosti in una scatola di scarpe. Un episodio sintomo di un equilibrio che si è spezzato sotto il peso delle opportunità criminali che si aprono là dove la sorveglianza è inefficace. Capri vive oggi in bilico tra memoria e presente, tra il glamour d’antan e la pressione crescente di un modello turistico insostenibile. Ogni giorno, 50mila visitatori invadono l’isola: sbarchi massicci, permanenze brevi, consumo esasperato.
Le case disponibili per i residenti scarseggiano, la spesa nei supermercati risponde a logiche da alta stagione perenne e l’intero comparto dei servizi – dai trasporti alla raccolta rifiuti, fino a rete idrica ed elettrica – è vicino alla saturazione. Per molti capresi vivere sull’isola sta diventando come abitare in una scatola di sardine. Dall’altra parte del mare, a pochi chilometri di distanza, la cosiddetta Penisola delle sirene- altra rinomata meta turistica - conosce una crisi diversa ma altrettanto emblematica. A Sorrento, le indagini di Guardia di Finanza e Procura di Torre Annunziata hanno condotto a nuovi arresti nell’ambito di un’inchiesta su una rete di corruzione in Comune. Sedici persone in manette, tra cui l’ex sindaco Massimo Coppola – già detenuto per una bustarella ricevuta a maggio – e Raffaele Guida, noto in città come «Lello il sensitivo». Le ipotesi accusatorie si concentrano su 36 appalti pubblici manipolati per un valore complessivo di 35 milioni di euro. Coppola e Guida, secondo gli inquirenti, utilizzavano schede telefoniche intestate a migranti per comunicare in modo riservato degli affari illeciti. E sebbene il ruolo di Guida non fosse formalmente riconosciuto, lui stesso si sarebbe attribuito, forte dei suoi presunti poteri, la funzione ufficiosa di vicesindaco. Capri e Sorrento, due perle incastonate nel cuore del Mediterraneo, oggi mostrano ferite che non possono essere ignorate. Da una parte un’aggressione lampo a un ospite illustre.