Fermi tutti, torna il grande caldo. Una nuova e intensa ondata di calore è pronta a investire l’Italia e gran parte dell’Europa. E sarebbe destinata a persistere anche nella settimana di Ferragosto: questo quanto prevede l'ultimo bollettino del colonnello Mario Giuliacci, diffuso sul suo sito personale. Le temperature si manterranno ben al di sopra delle medie stagionali, con punte che in alcune aree potrebbero sfiorare i 40°C.
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A determinare questa situazione sarà l’anticiclone africano, che spingerà masse d’aria rovente verso il Mediterraneo. Il fenomeno non si limiterà al bacino mediterraneo, ma raggiungerà addirittura la Scandinavia, coinvolgendo così gran parte del continente europeo in questa nuova fiammata estiva.
A partire da sabato 9 e domenica 10 agosto, i valori termici inizieranno a salire sensibilmente. Poi, da lunedì 11 agosto, si entrerà nella fase più critica, in particolare sulle pianure del Nord, lungo le regioni tirreniche, in Puglia e sulle due isole maggiori. In queste zone, le massime si porteranno attorno ai 36-38°C. A tutto questo si unirà l’afa, rimarca Giuliacci.
Meteo-Giuliacci, ecco cosa ci aspetta a Ferragosto: "Effetto-anticiclone"
Caldo, caldo e ancora caldo. Le previsioni per i prossimi giorni prevedono temperature a dir poco bollenti. Stando al te...L’aria calda, attraversando il Mediterraneo, assorbirà ulteriore umidità, aumentando così il disagio fisico. Almeno fino a Ferragosto, il 15 agosto, questa ondata di calore non darà tregua. Unica eccezione: possibili temporali sull’arco alpino tra martedì 12 e mercoledì 13 agosto. E considerata la quantità di energia in ballo, non si possono escludere la formazione di eventi violenti come locali nubifragi e grandine.
Un altro elemento da sottolineare sarà l’innalzamento della quota dello zero termico: oltre i 5300 metri al Centro-Sud e sopra i 5mila metri sulle Alpi. In pratica, l’intero territorio nazionale sarà interessato da temperature positive, con conseguenze preoccupanti per i ghiacciai, che continuano a soffrire sotto l’effetto delle ondate di calore sempre più frequenti, conclude il colonnello Mario Giuliacci.