Troppi furti e atti vandalici: il prete chiude le chiese

di Susanna Barberinimartedì 19 agosto 2025
Troppi furti e atti vandalici: il prete chiude le chiese

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Carini è un borgo medievale in provincia di Palermo con uno splendido castello reso noto dalla celebre leggenda della Baronessa di Carini che può vantare un patrimonio religioso di straordinaria ricchezza, con chiese e oratori che testimoniano secoli di storia, arte e devozione. Passeggiando per il centro storico, è possibile imbattersi in edifici sacri di grande valore artistico e spirituale. Dalla chiesa di San Lorenzo, la più antica del XI secolo, alla chiesa Madredel XV secolo; dalla chiesa degli Agonizzanti, eretta nel XVII secolo nel classico barocco siciliano, alla Chiesa del Carmine (1566-1571) decorata con affreschi e tele pregevoli, tra cui una statua lignea dorata di Sant'Anna con la Madonna: ciascuno di questi edifici religiosi ha una storia unica da raccontare. Purtroppo però sarà difficile ascoltarla per i tanti turisti e residenti che entrano nelle chiese non durante le funzioni per non dare fastidio. L'arciprete don Giacomo Sgroi è stato costretto a chiudere tutti i luoghi di culto di Carini quando non sono previste celebrazioni a causa dei troppi furti e atti vandalici che sono avvenuti e denunciati.


«La situazione è diventata insostenibile», ha spiegato l’arciprete esasperato. «Per proteggere le nostre chiese sono costretto a tenerle chiuse per la maggior parte del giorno e a presidiare di notte con un servizio di vigilanza privata». L’episodio più grave si è registrato di recente nella chiesa degli Agonizzanti, dove ignoti hanno trafugato tutta la strumentazione musicale. Qualche settimana prima, i ladri erano entrati nei locali che ospitano il gruppo scout nella chiesa Madre. Lì hanno rovistato armadi e cassetti, portando via solo pochi spiccioli, ma lasciando dietro di sé un senso di violazione e smarrimento.
Non si tratta di episodi isolati. Già in passato, il presepe allestito davanti alla chiesa Madre era stato vandalizzato, costringendo a spostarlo in un luogo più sicuro. Una lunga sequenza di ferite che contribuisce a diffondere l’immagine di un centro storico vulnerabile, sempre più esposto al degrado.

Finora Don Sgro ha sempre cercato di reagire coinvolgendo gli abitanti, soprattutto i giovani, in piccoli gesti concreti, come la cura di vicoli e piazze, l’adozione di aiuole e fioriere, la pulizia degli spazi condivisi con l’obiettivo di educare al rispetto del bene comune. Ma l’ondata di furti rischia di spegnere l’entusiasmo, alimentando scoraggiamento e diffidenza. Nel frattempo in quelle bellissime chiese di Carini si potrà andare solo a Messa.