Toscana, dottoressa e infermiera gettano il farmaco israeliano: esplode un caso politico

mercoledì 20 agosto 2025
Toscana, dottoressa e infermiera gettano il farmaco israeliano: esplode un caso politico

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Farmaci della multinazionale israeliana Teva presi, scarabocchiati e gettati nel cestino come gesto pro Gaza. Prima lo fa una dottoressa, poi un'infermiera della Casa della salute di Pratovecchio Stia (Arezzo), gestita dall'Asl Toscana sud-est. Si filmano in ambulatorio, in camice, poi i due video vengono pubblicati sui social. Diventano virali e scoppia la polemica.

Indignazione, richieste di licenziamenti, rabbia per il gesto, anche se simbolico. Nei social i commenti aspri si affastellano e si legano a una critica comune: gettare via dei farmaci "pagati con i soldi pubblici". Il caso monta e interviene l'Asl che annuncia accertamenti interni riservandosi "di intraprendere ogni azione utile a tutela della propria immagine e del personale che, ogni giorno, opera con impegno, dedizione e correttezza".

Interviene anche la politica. La vicesegretaria di Forza Italia, Deborah Bergamini, si dice "sconcertata dal video. Non è certo questo il modo di difendere i diritti del popolo palestinese. Mi auguro che l'Asl e le autorità competenti chiariscano immediatamente l'accaduto e prendano provvedimenti esemplari". Sempre dalla sponda azzurra, è il segretario toscano dei forzisti, Marco Stella, che parla anche lui di "gesto gravissimo" e di "provvedimenti esemplari". Per Elisa Tozzi, consigliera regionale toscana di Fratelli d'Italia, si tratta di "un gesto tanto folle quanto molto grave, compromettere la vita e la salute dei propri pazienti per una campagna di boicottaggio contro Israele è semplicemente inaccettabile. Le battaglie ideologiche vengano combattute lontane da ospedali e ambulatori. Mi auguro vengano presi provvedimenti esemplari contro queste due persone che, evidentemente, rinnegano persino il giuramento di Ippocrate". "L'assessore Bezzini e il governatore Giani - conclude Tozzi rivolgendosi alla giunta regionale guidata dal Pd - non hanno nulla da dire a riguardo?".

Passano le ore, la polemica monta e le due sanitarie diffondono un video di scuse (pubblicato dalla Nazione): "Chiediamo scusa a tutte le persone che si sono sentite offese dal nostro video e per i modi con cui l'abbiamo girato. Il video, in realtà, faceva parte di una campagna più ampia e i farmaci che sono stati gettati sono qua", dicono mostrandoli davanti a sé e rimarcando così la natura simbolica del gesto. "Come potete vedere", aggiungono, "sono campioni gratuiti, non acquistati con soldi pubblici". Si tratta di una confezione "di sodio e potassio", mentre l'altra contiene delle salviette, dicono. Si è trattato, quindi, "di un gesto simbolico volto alla pace non ad altro. Non volevamo assolutamente offendere nessuno, coinvolgere l'azienda né i colleghi della Casa della salute", evidenziando come i video siano stati girati dopo la fine dell'orario di lavoro. "Ci dispiace veramente tanto per il fraintendimento che abbiamo creato e chiediamo scusa".