Qualcosa non torna nel dramma di Viterbo, con un bimbo di due anni caduto dall'auto in corsa guidata da un amico di famiglia. Il piccolo è in grave condizioni ma non in pericolo di vita: è stato subito trasportato d'urgenza al Policlinico Gemelli di Roma.
A fornire la prima ricostruzione di quanto accaduto è stata la mamma, arrivata venerdì sera con il figlio sanguinante al pronto soccorso dell'ospedale Santa Rosa di Viterbo. La donna ha raccontato ai medici che l'altro figlio, di 3 anni, aveva sganciato la cintura di sicurezza del fratellino e aveva poi aperto la portiera della macchina, provocando accidentalmente la caduta del bimbo.
Anche la squadra mobile di Viterbo ha confermato la versione fornita dalla donna. Dai successivi approfondimenti è risultato come al volante dell'auto, una Nissan, ci fosse un uomo, amico di famiglia, che stava accompagnando la famiglia a fare la spesa. Anche il padre dei due fratellini ha quindi confermato la ricostruzione. Eppure rimangono alcuni lati oscuri ancora da chiarire.
Non è chiaro se le portiere della macchina fossero dotate di sistemi di sicurezza dei bambini e, in caso affermativo, perché non abbiano funzionato. Da fonti accreditate, peraltro, sembra che al momento dell'ispezione della polizia nella macchina il seggiolino per i bambini non ci fosse. I due uomini interpellati dagli inquirenti in merito alla sua assenza, avrebbero risposto che era stato prestato il giorno prima ad amici.