In barca come all'Ikea: navigare non è questo

L’assedio di yacht a La Maddalena: in una foto (impressionante) la degenerazione di una moda
di Andrea Scagliadomenica 24 agosto 2025
In barca come all'Ikea: navigare non è questo

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La prima reazione dopo aver visto l’immagine in questione è stata, visti i tempi, chiedersi se non fosse il risultato di un’elaborazione dell’intelligenza artificiale.
Poi, una volta accertata la veridicità di quella paradossale distesa d’imbarcazioni ancorate sugli splendidi fondali dell’arcipelago sardo della Maddalena – una di fianco all’altra, a centinaia, gomito a gomito, «ingegnere, ha per caso un cavatappi?, «ma certo, aspetti che glielo passo» - vien subito da sorridere leggendo il catenaccio dell’articolo del Corriere che lo definisce “turismo di lusso”, roba che pare invece una replica balneare del parcheggio dell’Ikea al sabato pomeriggio.

Ora, fermo restando che ognuno si comporta come crede – naturalmente al netto delle disposizioni di legge, e in questo senso lascia alquanto perplessi sapere che la multa per un ormeggio irregolare nel parco marino della Maddalena arriva solo a 51 euro – ecco, senza voler apparire boriosi, permetteteci di avanzare qualche perplessità sulla reale “passione per il mare” di codesti pseudo-naviganti da centro commerciale. Senza arrivare alle vette del grande Joseph Conrad – secondo il quale «la vera pace di Dio comincia in qualunque luogo che sia mille miglia distante dalla terra più vicina» - proprio non si comprende come si possa trovar godimento nel tuffarsi in acque sì meravigliose, ma rischiando di prendere una capocciata contro l’imbarcazione a fianco, oppure sdraiarsi al sole in coperta circondati da radio urlanti e schiamazzi che nemmeno nel più affollato stabilimento balneare.

Qualcuno certo potrebbe considerarci saccenti, ma riteniamo ancora che lo spettacolo della natura unito alla pratica della navigazione sia esperienza da vivere quasi intimamente, cercando di mettersi in sintonia con l’ambiente, i suoi colori e anche – concedeteci un pizzico di retorica – con i suoi silenzi. Intendiamoci, non è che uno debba per forza coltivare la passione del navigatore oceanico e solitario, ma d’altro canto l’impressione è che per tanti possessori (o noleggiatori) di motoscafi e velieri più o meno costosi sia soltanto una questione di “presenza” e di esibizione, così da raggiungere la rada da cartolina evitando il traffico e canzonare i “pezzenti” costretti sulla battigia, senza rendersi conto della cafonaggine di tale atteggiamento. Parafrasando Sordi: «Bagnanti, tiè!...». E poi di corsa in porto, giusto in tempo per l’happy hour.