Entra armato di coltello in un locale e senza motivo apparente colpisce con numerosi fendenti 3 persone. Questa la cronaca di quanto accaduto ieri nel tardo pomeriggio al Pretty pub di largo Tel Aviv, un locale a pochi passi da via Padova e via Palmanova. Secondo quanto ricostruito finora il 52enne egiziano, irregolare, pluripregiudicato e con un divieto di dimora nel comune di Milano, è entrato nel pub e dopo avere estratto il coltello ha cominciato a colpire con l’intento di uccidere. Il proprietario, 56 anni, ha cercato di difendersi e ha riportato la rottura di un braccio con prognosi di 30 giorni. Meno fortunato il nipote di 22 anni che ha subito un colpo d’arma da taglio alla spalla. Un colpo che secondo le testimonianze di alcuni presenti sarebbe stato diretto al collo del ragazzo con il preciso intento di ucciderlo. Ferito invece alla mano dal coltello dell’aggressore un avventore di 60 anni che cercando di difendere gli amici ha rischiato anche lui la vita. A questo punto sono arrivati gli uomini del nucleo radiomobile dei carabinieri che hanno prontamente arrestato il pluripregiudicato per tentato omicidio e lesioni aggravate. Un intervento che ha permesso ai soccorritori del 118 di portare i 3 feriti all’ospedale Fatebenefratelli dove hanno ricevuto le prime cure. Anche l’aggressore è stato ferito ed è stato portato all’ospedale San Raffaele, dove si trova ancora in osservazione, piantonato.
«È stata una scena da film, i militari dell’arma hanno fermato quell’uomo con il coltello ancora insanguinato nelle mani». Yasser è il proprietario del Pretty Bar ed è ancora sotto shock. Racconta di non riuscire a cancellare le immagini dei terribili momenti dell’aggressione e spiega che quello che è accaduto martedì sera è «solo l’ultimo atto di un film del terrore che va avanti da più di un anno». Il proprietario racconta infatti che l’aggressore si era presentato già 4 volte alle porte della sua attività minacciandolo di morte. «Non ho idea di chi sia quell’uomo e non so cosa voglia da me» spiega preoccupato Yasser che racconta di avere chiesto ripetutamente l’intervento delle forze dell’ordine. «Una volta la polizia l’ha fermato. Ma il giorno dopo era di nuovo di fronte al mio locale a minacciarmi» spiega il proprietario lasciando intendere che il problema non è solo l’egiziano arrestato ma il quartiere intero. «Se vieni prima minacciato e poi accoltellato all’interno dell’attività nella quale lavori onestamente, e per giunta senza neanche saperne il motivo, significa che allora la situazione è fuori controllo» spiega Yasser «mi sento sempre in pericolo tanto che alle volte ho anche pensato di vendere l’attività e andarmene prima che ci scappi il morto».
«Non ci sorprendono i fatti accaduti ieri in zona Tel Aviv, alla luce del fatto che l’accoltellatore aveva già commesso la stessa azione un anno fa e aveva un divieto di soggiorno nel Comune di Milano» spiega Ilario Castello, segretario del Nuovo Sindacato Carabinieri. «La cosa che tengo a sottolineare è la bravura dei nostri colleghi nell’affrontare un uomo armato di coltello e che aveva già accoltellato ben tre persone» sottolinea il sindacalista dell’Arma «non escludo che non ci sia stato un pericolo tale da dover usare il taser. Purtroppo pero i poliziotti non sempre si sentono sicuri a usare uno strumento come il taser per eventuali conseguenze».
«Confidiamo, come ormai chiediamo da anni, tutele reali e non spot pubblicitari politici» conclude Castello «la sicurezza nostra e dei cittadini viene prima di tutto». E quanto accaduto martedì sera non ha fatto che esasperare ancora di più gli animi dei residenti. Come Vanessa Ragazzoni, consigliera di Municipio 2 in quota Lega, che da anni si batte per portare la legalità nel quartiere. «Da tempo denuncio con forza la situazione di degrado e insicurezza che si vive quotidianamente in Viale Padova» spiega l’esponente del Carroccio «certi episodi dimostrano come la mancanza di controlli e la totale assenza di una visione da parte dell’Amministrazione centrale stiano mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini». «È del tutto inaccettabile che Milano si ritrovi a ospitare autentiche banlieue dove violenza e degrado sono ormai fuori controllo» sottolinea Ragazzoni ricordando che l’impegno che da sempre chiede al sindaco per risolvere la situazione rimane sempre inascoltato. «È ormai chiaro che questa giunta vive completamente al di fuori della realtà» conclude la consigliera spiegando che «ormai la cittadinanza tutta ha ormai ben chiaro di non potere più assistere in silenzio a questa escalation di terrore». Preoccupato anche Riccardo Truppo, consigliere di Fratelli d’Italia. «La zona tra via Padova e via Palmanova ormai è fuori controllo, mi chiedo cosa altro debba accadere prima che si decida di correre finalmente ai ripari» spiega il consigliere «Il comune deve finalmente riconoscere di avere sbagliato completamente le sue politiche di integrazione». «Ormai anche gli stranieri onesti chiedono un cambio di rotta», conclude Truppo.