Mi accusano di essere un sionista solo perché non sono pro Pal e perché, insieme a un'altra collega, sono l'unico a essersi opposto alle scelte dell'Ateneo di non restare neutrale in questa vicenda".
Lo dice all'Ansa Rino Casella, il docente che stava facendo la lezione all'Ateneo di Pisa interrotta da un blitz di studenti pro Pal. "Non mi è stato solo impedito di fare lezione - ha spiegato - ma sono stato anche aggredito fisicamente, soprattutto perché mi sono preso calci e pugni quando ho cercato di fare da scudo a uno studente picchiato solo per avere tentato di strappare di mano ai manifestanti una bandiera palestinese".
E su quanto accaduto a Pisa è intervenuto anche all'Ansa la presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni: "Quel che è successo all'Università di Pisa è proprio l'escalation che da tempo temiamo e avvertiamo come deriva della violenza già lungamente tollerata, in nome della 'dialettica democratica', e come appiattimento sulla narrativa propagandistica di Hamas. È rimasto solo l'abuso di aule e spazi pubblici. Va ricordato che i palestinesi sono strumentalizzati da chi li considera scudi umani e nessuna irruzione nelle aule potrà mai soccorrerli. Anzi così si continua a legittimare il terrorismo". "Noi speriamo che l'anno accademico si avvii invece con ben altre capacità di comprendere la complessità escludendo giudizi arbitrari e violenza verbale e fisica", ha concluso.