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Gaza, pro-Pal bloccano l'autostrada a Bologna. Tangenziale invasa a Roma: è caos

di Claudio Brigliadorilunedì 22 settembre 2025
Gaza, pro-Pal bloccano l'autostrada a Bologna. Tangenziale invasa a Roma: è caos

4' di lettura

Lo sciopero per Gaza organizzato dalla Cgil di Maurizio Landini, a cui hanno aderito anche le sigle di sinistra delle organizzazioni studentesche, ha creato problemi e disagi a chi viaggia sui mezzi pubblici, ma il vero obiettivo dei manifestanti era quello di portare la protesta, anche violenta, nelle zone sensibili delle città.

Si segnalano cortei in tutte i maggiori centri. Decine di migliaia sono scesi in piazza a Roma e a Bologna, al grido "Blocchiamo tutto". A Firenze i manifestanti hanno bloccato un casello della autostrada A1, obbligando Autostrade a chiudere l'uscita di Calenzano. Stessa scena a Bologna, con i sindacati di base e gli studenti che hanno fatto irruzione sulla tangenziale e sulla autostrada A14 bloccando la circolazione.

Ma i maggiori disordini si registrano a Torino, Milano e Marghera. Nel capoluogo piemontese è stata data alle fiamme una immagine della premier Giorgia Meloni durante il corteo pro Palestina. "Un gesto ignobile che non fa che alimentare intolleranza e disprezzo - è la condanna di Franceco Filini, deputato di Fratelli d'Italia e responsabile del Programma del partito -. Giuseppe Conte e Elly Schlein, a parole contro l'odio politico, passino ai fatti e condannino con fermezza e senza alcuna ambiguità una simile violenza manifestata in piazza. Non si può rimanere indifferenti di fronte a un clima così teso ed esasperato da gesti così violenti ed esecrabili. Nella nostra società simili azioni non possono di certo trovare luogo e necessitano di una condanna unanime, senza se e senza ma, perché i silenzi rischiano di giustificare questi gesti".

A Milano tensione alle stelle alla Stazione centrale, con pesanti scontri nella galleria della Carrozze. Parte dei manifestanti lancia oggetti e parti di impalcature verso la polizia che cerca di respingerli con cariche di alleggerimento e chiudendo i cancelli di ingresso per impedire l'irruzione all'interno dell'edificio. E' stato usato anche un estintore.

I manifestanti posizionano i cestini come barricata e continuano a lanciare oggetti, fra cui bottiglie e taniche. I giovani, centinaia in questo momento, avevano in precedenza tentato l'accesso dalla fermata della metropolitana, bloccati sulle scale mobili a manganellate dai poliziotti. Sono stati sparati numerosi fumogeni e ci sono state cariche di alleggerimento. Distrutta anche una vetrata. Gli agenti poi sono riusciti a disperdere i manifestanti ma gli scontri si sono spostati all'esterno della Centrale. Dopo che le forze dell'ordine si sono mosse dalla Stazione Centrale con un fitto lancio di lacrimogeni, i manifestanti hanno reagito con un lancio di pietre fermando l'avanzata di 4 camionette della Polizia, costruendo anche delle barricate con bidoni della spazzatura, biciclette e altro in via Vittor Pisani, il lungo viale che porta alla stazione. 

A Marghera, dopo tre ore davanti al casello del porto commerciale di Venezia, il corteo di almeno 15mila persone ha provato ad avanzare per accedere all'infrastruttura. La polizia ha aperto gli idranti contro i manifestanti pochi metri prima che i due fronti venissero a contatto, poi ha cominciato ad avanzare. Alcuni manifestanti hanno risposto lanciando qualche bottiglia, prima di iniziare a indietreggiare al grido di "fascisti". Poi il corteo ha lentamente cominciato a lasciare l'ingresso del porto. 

E in queste ore - Il corteo per Gaza a Roma, passando da Scalo San Lorenzo, ha raggiunto la tangenziale dopo un lungo tragitto partito da piazza dei Cinquecento. "Ora blocchiamo tutto", scandiscono i manifestanti. E ancora: "Free free Palestine". 

A Trieste sono invece quasi tremila le persone che secondo gli organizzatori hanno risposto alla chiamata dell'Usb davanti al varco quattro del Porto di Trieste (Terminal container). "Siamo una marea umana e questo la dice lunga del senso di convinzione di dover essere qui e protestare e denunciare quello che sta avvenendo in Palestina: un genocidio che noi vogliamo fermare - spiega Sasha Colautti, della segreteria nazionale Usb -. Come vogliamo fermare il rapporto che ha il governo Meloni nei confronti dello stato di Israele. Attraverso Trieste c'è un rapporto commerciale verso Israele. Ed è per questo che oggi in tutta Italia ci sono 100 manifestazioni e blocchi in tutte le aree portuali".

A Trento il sindaco ha deciso di appendere la bandiera della Palestina fuori dal suo studio: "Non c'è neppure da spiegare perché aderiamo alla campagna 'R1pud1a' di Emergency visto quello che sta accadendo a livello internazionale e viste le piazze che stamattina, in tutta Italia, si sono riempite giustamente contro il massacro in corso a Gaza - sottolinea Franco Ianeselli -. Ci tengo però a dire che il Comune di Trento non inizia oggi a promuovere il valore della pace: lo fa già il nostro statuto, lo facciamo nelle scuole con il progetto 'Tuttopace', l'abbiamo ribadito con la recente campagna 'Save Gaza, fermate il massacro'". 

E intanto a Bologna autostrada e tangenziale sono state sgomberate dai reparti inquadranti delle Forze dell'ordine dopo che i manifestanti pro Gaza aveva bloccato le arterie. Lo rende noto la Questura. Il blocco, viene specificato, ha reso necessario l'utilizzo dell'idrante, ma non c'e' stato nessun contatto tra i manifestanti e le Forze di Polizia. A breve ci sara' l'intervento di pulizia dei residui sul manto stradale di quanto lanciato dai manifestanti cosi' da riaprire definitivamente la circolazione. I manifestanti si trovano ora su via Stalingrado. E otto persone sono state fermate.

I fermi sono avvenuti dopo il blocco dell'autostrada, quando una piccola parte, alcune centinaia, sono rimasti per bloccare la circolazione. Ci sono stati momenti di tensione e guerriglia, con lancio di lacrimogeni e qualche carica. I manifestanti hanno indietreggiato su via Stalingrado continuando a lanciare oggetti. Il corteo si è poi sparpagliato, una parte si è diretta verso piazza dell'Unità, dove sarebbe originariamente dovuta concludersi la manifestazione. Su via Stalingrado, l'arteria che collega il centro di Bologna alla tangenziale e che dà accesso alla zona fieristica (dove oggi è cominciato il Cersaie) rimangono le tracce della guerriglia, con cassonetti rovesciati e oggetti di vario tipo in strada.

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