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Garlasco, la bomba dei Poggi: "Gratis o a pagamento?"

di Ignazio Stagnomercoledì 8 ottobre 2025
Garlasco, la bomba dei Poggi: "Gratis o a pagamento?"

(Ansa)

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L’avvocato Gian Luigi Tizzoni, rappresentante legale della famiglia Poggi, ha sporto querela contro Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, il nuovo indagato nell’inchiesta bis sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco. La famiglia Poggi, che inizialmente aveva sostenuto Sempio, ritenendo che il vero colpevole fosse Alberto Stasi, sembra ora aver cambiato posizione. La querela nasce da dichiarazioni rilasciate da Ferrari in televisione, in cui, parlando di intercettazioni relative a documenti che Tizzoni avrebbe passato ai legali di Sempio, ha affermato: "Non so se glieli ha dati a pagamento o gratis". Questa frase, riportata dal Quotidiano Nazionale, ha spinto Tizzoni a intraprendere un’azione legale per tutelare la propria immagine.

Durante un intervento telefonico nella trasmissione Lo stato delle cose su Rai3, Tizzoni ha confermato l’invio di atti giudiziari alla madre di Sempio, aggiungendo: "Gli inquirenti che hanno sequestrato quei documenti immagino avranno sicuramente la competenza e l’intelligenza per capire esattamente la dinamica".Nel frattempo, Massimo Lovati, legale di Sempio, in un’intervista con Fabrizio Corona, ha descritto il procuratore Mario Venditti come una persona a lui simpatica, raccontando: "A me è simpatico. Io sono sempre stato un giocatore di ippica, di cavalli. L’ho conosciuto anche lì". Alla domanda di Corona, "Aveva il vizio?", Lovati ha risposto: "Eh sì. Vizio. Allora ce l’ho anche io il vizio. Eravamo appassionati di ippica…nel 2010".

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L’avvocata Angela Taccia, che affianca Lovati nella difesa di Sempio ed è amica della famiglia, ha dichiarato di non essere a conoscenza della querela, ma ha precisato: "So che la madre di Sempio ha già chiarito tutto nelle sedi opportune". La vicenda si inserisce nel contesto di un’inchiesta di Brescia su presunti episodi di corruzione che coinvolgono Venditti, in cui i genitori di Sempio non risultano indagati.La querela di Tizzoni sembra quindi motivata dalla necessità di difendere la propria reputazione rispetto alle insinuazioni di Ferrari, che potrebbero suggerire un passaggio di documenti a fini illeciti o a pagamento.

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