Libero logo

Faneto, accuse-choc al trapper: "Tro***, morirai". E la massacra di botte

di
Libero logo
lunedì 13 ottobre 2025
Faneto, accuse-choc al trapper: "Tro***, morirai". E la massacra di botte

3' di lettura

Per mesi avrebbe subito insulti, minacce e percosse dall'uomo che diceva di amarla. Un incubo fatto di paura e silenzi, interrotto solo quando ha deciso di denunciare tutto alle autorità e di raccontare la propria storia pubblicamente. È l'agghiacciante storia di Alessandra, una ragazza che ha accusato il trapper Valentin Antonio Segura, in arte Faneto, una mezza celebrità sulla scena milanese, di violenze fisiche e psicologiche.

A sostegno della sua denuncia, Alessandra ha pubblicato sui social foto, video e messaggi che documenterebbero le aggressioni subite: lividi, ferite e audio pieni di minacce. In uno dei messaggi più inquietanti, lui le scriveva: "Ricordati che morirai. Non vali nulla, sei una mer***. Se farai girare il video sul web ti sgozzerò di persona. E se non ti farai trovare, me la prenderò con i tuoi”. E ancora, aggiunge che prima di morire "sarai sco*** da tutti i miei amici. Ormai non ho più nulla da perdere. Ci vediamo".

La ragazza racconta di aver taciuto per mesi, nel tentativo di proteggere se stessa e la propria famiglia, ma di aver deciso infine di reagire: "Ho scelto di raccontare tutto questo perché nessuna donna debba vivere quello che ho vissuto io. L’ho coperto per tanto tempo, ma dopo le continue minacce, anche dopo averlo lasciato e denunciato, ho detto basta. È il momento di far valere la mia voce. Ne esco a testa alta, con tanto coraggio sulle spalle. Stay safe!”.

Secondo quanto riportato, Faneto avrebbe persino causato un incidente in cui è morto il cane della ragazza, episodio che lui stesso avrebbe poi commentato scrivendole: "Mi pesa sulla coscienza ogni giorno, è come se avessi ucciso entrambi". Insomma, un qualcosa che assomiglia moltissimo a una confessione.

La denuncia è stata presentata mesi fa e la Procura di Milano ha già aperto un fascicolo d’indagine. Nel frattempo, Faneto ha continuato ad apparire in pubblico: si è esibito di recente in un Dj set a Vicenza, come se nulla fosse.

Le reazioni del mondo musicale, tuttavia, non si sono fatte attendere. Trenches Records, l’etichetta fondata da Rondodasosa che produce i brani di Faneto, ha diffuso una nota ufficiale: “Ci dissociamo da ogni forma di violenza sulle donne. Tutti i ricavi delle produzioni di Faneto saranno devoluti ad associazioni che si battono contro la violenza di genere. Nella cultura hip-hop non può esserci spazio per chi commette atti di questo tipo".

Anche Trapitaly, community dedicata al panorama trap italiano, ha preso posizione: "Condanniamo con fermezza ogni forma di violenza, soprattutto contro le donne. Le smanie di prepotenza non fanno di voi dei ‘G’, ma solo persone deboli, destinate prima o poi a scontrarsi con squali ben più grandi”.

Nelle ultime ore sono comparsi online alcuni video che mostrerebbero un’aggressione nei confronti di Faneto: stando alle indiscrezioni, si tratterebbe di una spedizione punitiva organizzata da amici della ex. Il trapper ha intanto disattivato il proprio profilo Instagram e non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche.

Faneto, divenuto noto grazie al brano Lamelo – "perla" musicale che propone frasi quali "lei è una tr*** ma verrà trattata peggio" – è oggi al centro di una tempesta mediatica e giudiziaria. Tanto che anche la fanpage ufficiale dedicata al cantante ha preso le distanze: "Condanniamo e ci dissociamo con fermezza da qualsiasi forma di violenza", il laconico messggio presentato.