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Genova, liceo occupato? Il preside: "Siete solo dei figli di papà"

di Claudia Osmettimartedì 14 ottobre 2025
Genova, liceo occupato? Il preside: "Siete solo dei figli di papà"

3' di lettura

«C’è un po’ di confusione in queste occupazioni. Per carità, sono ragazzi: però mi sembra che esista anche una forma d’infiltrazione. Qualcuno che si fa scudo degli altri e che porta avanti le sue rivendicazioni». Paolo Fasce è uno di quei presidi (oggi si dice dirigenti scolastici) pragmatici che la scuola la vivono per davvero. Ha appena inviato una mail ai suoi studenti nella quale ha ricordato che, tradizionalmente, sono i licei, quelli frequentati dalle «famiglie bene», che organizzano le occupazioni «in cerca di visibilità politica», e che questo genere di proteste «non lascerà niente», si tratta per lo più di «comizi senza contraddittorio». Per tutta risposta l’istituto nautico San Giorgio di Genova di cui è a capo è appena stato occupato: i ragazzi sono riuniti in palestra, lui risponde al telefono dall’ufficio con la calma di un babbo dai capelli bianchi che non è nuovo a situazioni analoghe.

«Sono appena andato a incontrarli, ho chiesto loro: “Ma l’avete scritta voi questa cosa qua?”», Fasce si riferisce a un mini-comunicato finito anche su internet che, tra le altre cose, ribadisce di essere «contro il riarmo europeo diretto a portare avanti una guerra sempre più diretta contro la federazione russa», motivo per cui sarebbe stata rimossa la bandiera dell’Ue dal plesso, «e mi hanno risposto che no, che si son messi a ridere anche loro quando l’hanno letta, perchè vogliono cose concrete come le finestre con gli oscuranti e le tende.

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"Questa mattina, (domenica 12 ottobre, ndr) primo giorno di voto, in tanti, soprattutto persone anziane, si so...

Quindi cosa sta succedendo? Accade semplicemente che c’è qualcuno che fa finta di essere un occupante, o che magari lo è sul serio, e che però manda in giro le sue pretese stravaganti a nome di tutti». (Per la cronaca: la bandiera dell’Unione europea è ancora al suo posto). A Genova Fasce, in questi ultimi dì, sta facendo parlare di sè: complice quella lettera, recapitata anche alle famiglie dei suoi iscritti, che non tutti han preso dal verso giusto. Un po’ perché il preside non è uno che le manda a dire (il titolo del testo è «Occupare la scuola o tirarsi su le maniche?» e, a ben vedere, basta da solo a chiarire ogni cosa), un po’ perché non fa sconti a nessuno («in caso di occupazione gli insegnanti sono tenuti/e a presenziare nelle aule loro assegnate e a vigilare sull’utenza e sulle cose loro affidate; parimenti il personale Ata vigilerà al fine di prevenire atti vandalici»), un po’ perché addirittura la federazione dei lavoratori della conoscenza della Cgil è intervenuta («siamo sconcertati, l’argomentare di Fasce è improntato a una visione autoritaria e paternalistica che non tiene conto del sentimento comune rispetto a quanto avviene nei conflitti di guerra in atto»).

«Il punto della mia missiva è un altro», spiega il diretto interessato: «Se uno ha una pulsione di giustizia, ed è una cosa bellissima, ci mancherebbe altro, da coltivare, però, ecco, dovrebbe anche avere il senso della realtà: attaccare l’Europa su dei temi lontanissimi che non saranno risolti da un’occupazione studentesca, specie se arrivano fuori tempo massimo come quelle di queste ore, visto che grazie a dio c’è stata la liberazione degli ostaggi in mano ad Hamas, a cosa serve? Io dico che se si vuole fare il bene per il mondo, la qual cosa lo ripeto è nobilissima, è meglio cominciare con quello che materialmente si può portare avanti».

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Come? Hanno firmato la pace? Pure Hamas è d’accordo? Vabbè... chissenefrega. Continuiamo a occupare ...

Il volontariato contro l’autogestione, insomma. «Noi abbiamo diverse attività pomeridiane di supporto ai compiti, perché non iniziare da lì? Perché quelli più bravi non aiutano quelli con più difficoltà? Ho una certa età, di occupazioni scolastiche ne ho viste tantissime, quante hanno cambiato il mondo?».

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Il corteo degli antagonisti si mette in moto mentre Giorgia Meloni, poco distante, dal palco di piazza San Lorenzo, sta ...