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Beatrice morta in via Cristoforo Colombo, "non era una gara di velocità"

domenica 26 ottobre 2025
Beatrice morta in via Cristoforo Colombo, "non era una gara di velocità"

3' di lettura

Forse non è stata una folle gara di velocità a costare la vita a Beatrice Bellucci, la ragazza di 20 anni travolta nell'incidente tremendo di via Cristoforo Colombo a Roma.

Il padre del ragazzo ricoverato in ospedale alla guida della Bmw su cui viaggiava con un amico (anche lui rimasto ferito) che ha travolto nella prima serata di venerdì la Mini Cooper con a bordo la vittima e un'altra ragazza coetanea ha spiegato che il figlio "teneva troppo alla sua auto" e che è rimasto vittima di un "tamponamento" che ha fatto perdere il controllo della potente vettura schiantatosi contro l'altro mezzo all'altezza di piazza dei Navigatori, in direzione centro.

"Mi ha detto che è lui ad essere stato tamponato - spiega l'uomo al Messaggero -. Viaggiava sulla Colombo in direzione del centro, quando ha sentito un botto, e l'auto andare fuori controllo. Poi ha aggiunto che non si ricordava più niente. Anche il suo amico sostiene la stessa cosa. Potrebbe essere stata la Mini o un'altra auto. Questo nessuno, e sottolineo nessuno, lo sa con certezza. Potranno saperlo solo gli investigatori",

Una ricostruzione che dovrà ancora essere avvalorata dalle indagini della polizia locale. In queste ore, a quanto si apprende, continua l'acquisizione di filmati delle altre telecamere lungo la strada. La polizia locale infatti sta indagando per approfondire la dinamica di quanto accaduto anche prima dell'impatto tra le due auto. Sono in via di acquisizione anche i filmati lungo il tratto di strada precedente e successivo allo schianto. L'obiettivo di chi indaga è ricostruire esattamente quanto avvenuto prima e dopo l'incidente in considerazione anche delle testimonianze raccolte. Intanto si attendono i risultati dei test per alcol e droga a cui sono stati sottoposti i ragazzi coinvolti. I testimoni avevano riferito di altre auto che procedevano ad alta velocità in quel momento e di "persone fuggite" senza prestare soccorso alcuno ai giovani feriti.

Quel che è certo è che Beatrice sia morta per un terribile scherzo del destino: era nel posto sbagliato nel momento sbagliato. "Io sono andato a cena al ristorante vicino casa con mia moglie Teresa. Verso le 21 ho scritto a Beatrice, ma non mi ha risposto. Lei generalmente era sempre connessa, così ho iniziato a preoccuparmi", spiega a Repubblica suo padre Andrea Bellucci.

Sapendo che la figlia era un'uscita con un'amica, racconta di aver chiamato la madre di quest'ultima che "aveva il cellulare sincronizzato con il gps" e "ha visto, dalla posizione, che era ferma da ore in piazza dei Navigatori. Così loro sono corsi lì, mentre noi siamo andati in ospedale, ma non c'era più nulla da fare". "Beatrice era una ragazza splendida, sana. Non beveva, non fumava, amava divertirsi, ma sempre con la testa sulle spalle - continua il papà della ragazza -. Praticava sport e studiava Giurisprudenza a Roma Tre: voleva fare l'avvocato". In un'intervista al Messaggero il papà della ragazza sottolinea: "Provo dolore, solo questo. Mia moglie è fuori di sé. Chiede giustizia. Per lei questa tragedia non ha senso, come non ha senso per me".