Il 20 ottobre scorso la Commissione europea ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Ue la domanda di registrazione dell’Erbazzone Reggiano Igp. Ci sono voluti tre anni di battaglie legali per arrivare a questo punto. Ma non è ancora finita: ora inizia il periodo di tre mesi per notificare a Bruxelles eventuali (ulteriori) opposizioni. L’iter per registrare Dop, Igp ed Stg funziona così. Se tutto andrà bene, l’Erbazzone diventerà la prima torta salata con ripieno vegetale a base di spinaci, bietole, Parmigiano Reggiano, pane grattugiato, cipolla, lardo e sale a ottenere la certificazione Igp in Europa. Ma la storia della specialità reggiana non rappresenta un caso isolato. È solo l’ultimo capitolo di una lunga serie di contenziosi che hanno accompagnato negli ultimi decenni le certificazioni alimentari italiane. Ecco un riassunto delle controversie più combattute.
ERBAZZONE REGGIANO
Nel novembre 2022: l’Associazione Produttori Erbazzone Reggiano avvia l'iter per ottenere l'Igp. Il disciplinare delimita la zona di produzione alla provincia di Reggio Emilia e a dicembre 2023 viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale italiana. Nel gennaio del 2024 arriva l’opposizione formale di Sfoglia Torino, azienda piemontese con sede a Buttigliera d'Asti che nel 2017 aveva acquisito il marchio Righi, storico produttore emiliano di Erbazzone. La società piemontese sarebbe stata tagliata fuori da nuovo disciplinare. Sfoglia Torino non avrebbe più potuto produrre l’Erbazzone nel proprio stabilimento astigiano e nel giugno 2024 fa ricorso al Tar del Lazio che però lo respinge. A febbraio 2025 Sfoglia Torino impugna la sentenza al Consiglio di Stato. La svolta arriva ad aprile con un accordo extragiudiziale: i piemontesi rinunciano al ricorso in cambio fino al 2028 potranno continuare a produrre Erbazzone anche ad Asti. Poi basta. L’accordo sblocca l’iter per l’Igp.
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Artigiani contro industria: nel 2011 l’Associazione dei produttori artigianali di Piadina Romagnola fa partire la richiesta della Igp. Nel gennaio 2012, alla pubblicazione del disciplinare arriva l’opposizione della Crm di Modena che contesta l'esclusione: Modena dista pochi chilometri dalla Romagna. Nel maggio 2014 il tribunale amministrativo ha dato ragione ai ricorrenti: la Igp vale soltanto per la produzione artigianale. A maggio 2014 la Commissione Ue pubblica comunque. A ottobre 2014 l’Igp è stata riconosciuta includendo sia la piadina romagnola artigianale sia quella industriale. Nel maggio 2015, però, il Consiglio di Stato annulla la sentenza del Tar e nell’aprile 2018 la Corte Ue respinge definitivamente il ricorso della Crm. Sette annidi battaglie.
PIZZA NAPOLETANA
Nel 2008 la Apes, Associazione pizzaioli e similari, presenta opposizione alla richiesta di Stg (Specialità tradizionale garantita ) per la Pizza Napoletana: la pizza è «anarchica e apolide», il vincolo del forno a legna obbligatorio penalizza le pizzerie. Sono arrivate pure opposizioni anche da Germania e Polonia. Nel 2010 la Stg è stata riconosciuta dalla Ue ma senza riserva del nome: chiunque poteva sfornare Pizza Napoletana senza rispettare il disciplinare. Nel 2022 l’Italia ha chiesto la riserva e a novembre di quell’anno è arrivato il regolamento che cambiava tutto: dal 18 dicembre 2022 solo chi rispetta il disciplinare può usare il nome. Pizza Napoletana.
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Lo scontro sugli spiedini di agnellone abruzzesi è fra produttori. Precisamente allevatori da una parte e macellai dall’altra. Chi voleva la Dop per tutelare la tradizione con agnellone locale e produzione solo in Abruzzo, contro chi preferiva l’Igp con requisiti più flessibili: carne anche da fuori regione e da fuori Italia. Nel 2013 è nato un Consorzio orientamento Igp. Tra il 2014 e il 2015 sono stati presentati due disciplinari concorrenti.
Dal 2016 al 2025 si è verificato uno stallo totale, con la Regione Abruzzo che erroneamente pensava di poter far convivere due diverse richieste di riconoscimento: una per la Dop 100% abruzzese e una per la Igp. Gli arrosticini rimangono senza tutela. Quasi dieci anni persi e nessun risultato tangibile. Nel 2013 il Trentino ha presentato la richiesta della Igp.
Nel 2014 però arriva l’opposizione del Veneto: la Carne Salada è tradizionale anche nel Basso Garda veronese. Dal 2015 al 2023 contenziosi tra Tar e Consiglio di Stato. Nel 2024 arriva la risoluzione favorevole al Trentino. Il 25 settembre 2025 l’Igp è stata registrata con delimitazione alla Provincia di Trento. Il Veneto ha perso. Dodici annidi battaglia.
BERGAMOTTO FRESCO
L'olio essenziale di bergamotto ha la Dop dal 2001, ma il frutto fresco non aveva tutela. Questo vuoto ha scatenato una guerra interna tra produttori calabresi divisi sul tipo di protezione da chiedere. Il Consorzio di Tutela (presieduto da Ezio Pizzi) voleva estendere la Dop al frutto per garantire massima tutela. Il Comitato promotore Igp (Rosario Previtera) preferisce regole più flessibili per agevolare la commercializzazione. Quando il Consorzio chiede al Ministero di modificare il disciplinare Dop, sembra avere partita vinta. La Regione Calabria cambia posizione e appoggia la Dop. Forte di questo endorsement, il Consorzio fa ricorso al Tar contro l'iter Igp. Il tribunale gli dà ragione e ordina al Ministero di pronunciarsi. Ma la partita si ribalta. Il Ministero chiude l'istruttoria Dop con motivazione secca: il Consorzio ha cinquantaquattro soci, il Comitato Igp ottantaquattro. Vince l'Igp per maggiore rappresentatività.
OLIVA ASCOLANA
Il caso dell'Oliva Ascolana del Piceno è diverso: la Dop è in vigore dal 2005, ma il disastro è venuto dopo. Il disciplinare prevede olive coltivate nel Piceno (Ascoli Piceno e Teramo). La realtà: la maggior parte delle olive vendute come “Ascolane” arriva da altre regioni o dall'estero. Nel Piceno avviene solo la lavorazione. Tra 2015 e 2020 denunce e inchieste. I Carabinieri Forestali scoprono che persino aziende della filiera Dop usano olive tarocche. Multe, ma l’Ispettorato centrale antifrodi del Ministero non dà seguito.
Il motivo? Nel 2006-2007 il Ministero stabilisce che “oliva Ascolana” è termine di uso comune, chiunque può usarlo. Ribadito nel 2022 dal direttore Ispettorato Gatto. Paradosso: Dop formalmente in vigore, applicazione quasi zero. Il 26 febbraio 2025 il governo annuncia una revisione dell’orientamento. Da allora nessuna novità.




