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Sequestrate 400mila ricariche telefoniche truffa

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La Guardia di Finanza di Catania le ha ritirate oggi dal commercio. Il materiale ammonta a 2,5milioni di euro

bonfanti ilaria
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Si grattava il codice e lo si digitava al momento della richiesta. Ma il credito delle ricariche telefoniche non si attivava. E' questa l'ultima delle truffe nel campo della telefonia mobile. La Guardia di Finanza di Catania ha così eseguito oggi il sequestro preventivo, su tutto il territorio nazionale, delle schede prepagate "Unica" da 5 e 10 euro, del gruppo "Alexia". Le schede avrebbero dovuto essere in grado di ricaricare i telefoni di tutte le compagnie e, invece, non attivavano il credito. Il materiale sequestrato ammonta a circa 2,5milioni di euro. Sei sono gli indagati nella vicenda, ma il provvedimento, a carattere restrittivo, è stato emesso, almeno per il momento, per quattro dei responsabili della produzione e commercializzazione delle schede. Le quattro compagnie di telefonia mobile- Tim, Vodafone, Wind e H3G- che avrebbero dovuto ricevere gli accrediti della prepagata "Unica", erano completamente all'oscuro della truffa e sono risultate estranee all'inchiesta. L'indagine è scattata immediatamente a seguito di diversi esposti e denunce presentate da numerosi cittadini di Catania che, dopo aver regolarmente acquistato la ricarica telefonica presso i rivenditori autorizzati, hanno amaramente constatato il mancato accredito.

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