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Agente segreto Betulla

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con licenza di scrivere

Silvia Tironi
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Il vostro agente segreto Betulla nasce durante la guerra del Kosovo e di Serbia del 1999 senza neanche sapere di essere l'agente Betulla. La vigilia dell'attaccoNato alla Serbia stavo in redazione. Ero il vice di Maurizio Belpietro. Improvvisamente mi resi conto che eravamo alla scadenza dell'ultimatum dei Paesi occidentali e in particolare dell'America di Bill Clinton, ci sarebbero stati missili e bombe, morti e feriti, e io non stavo facendo niente. Magari potevo, e invece lì, a sistemare pensieri e parole sul computer. È questo il giornalismo? Il mondo brucia e tu prendi un appunto per non infrangere il ruolo di testimone neutrale? Ascoltai l'appello di papa Wojtyla e mi sentii il vigliacco pantofolaio che si accontenta di scrivere opinioni, o magari va sul fronte, ma non si espone per la buona causa. Improvvisamente ricordai. Prendo l'agenda, cerco sotto la voce “N”. N come Narcisa. Con un po' di fortuna, potevo fare qualcosa. Almeno provarci. Nel gennaio del 1995, con i buoni uffici del governo di Milosevic, avevo intervistato due latitanti criminali di guerra, il generale Ratko Mladic e il presidente serbo-bosniaco Radovan Karadzic raggiungendoli in località segrete, tra boschi innevati. Renato Farina su Libero di domenica

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