Cerca
Cerca
+

La cannabis non è matura?

I giudici: non è reato coltivarla

Silvia Tironi
  • a
  • a
  • a

La sentenza 1222 della IV Sezione penale, è il caso di dirlo, è davvero stupefacente. La suprema Corte ha infatti stabilito che possedere piantine di marijuana non mature non costituisce reato, in quanto sono prive di principio drogante. Il 'coltivatore' beccato in flagrante non può essere dunque condannato se la piantagione non sia giunta a perfetta maturazione. Gli ermellini hanno quindi annullato con la formula "perchè il fatto non sussiste" la condanna a un anno e quattro mesi di reclusione e 3.500 euro di multa inflitta dalla Corte d'Appello di Ancona, nel 2003, a Domenico N. L'uomo era stato trovato in possesso di 23 piantine di cannabis in un campo vicino a casa; la consulenza tossicologica aveva stabilito che "le piantine avevano attecchito nel terreno e, se lasciate giungere a maturazione, avrebbero prodotto una notevole quantità di principio attivo. Se per i giudici di Ancona la coltivazione di marjuana costituisce sempre reato e rappresenta un elemento di pericolo sociale e per la salute dei consumatori, secondo la Cassazione "l'intervento punitivo dello Stato deve esserci solo quando è concretamente minacciato il bene della salute. In caso contrario il giudice, guidato dai principi di ragionevolezza della pena in presenza di una condotta offensiva, deve chiedersi se possa esercitare il potere punitivo dello Stato, sacrificando la libertà personale, per tutelare il bene delle salute, dinanzi a una offensività non ravvisabile neanche in grado minimo". In altre parole, secondo piazza Cavour "non è reato coltivare piantine dicannabis non ancora giunte a maturazione". Scrive il relatore Antonio Bevere: "Non è suscettibile dell'accertamento chiesto al giudice l'affetto stupefacente in una pianta in cui il ciclo non si è completato e che quindi non ha prodotto sostanza idonea a costituire oggetto del concreto accertamento della presenza di principi attivi".

Dai blog