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I difensori di Battisti:

ora il Brasile lo liberi

Albina Perri
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Non viene in Italia, resta in Brasile e anziché terrorista viene chiamato "rifugiato politico". Ma non basta: ora Cesare Battisti potrebbe addirittura essere rimesso in libertà. I suoi avvocati, infatti, hanno chiesto al Tribunale supremo federale brasiliano la liberazione dell'ex militante dei Proletari armati per il comunismo (Pac). L'obiettivo del ricorso presentato dai due legali, Luiz Greenhalgh e Suzana Paim Figueiredo, è quello di ottenere il rilascio di Battisti, che si trova nel carcere di Papuda (vicino Brasilia), dopo la concessione dello status di rifugiato politico da parte del ministro della giustizia, Tarso Genro. «La decisione del ministro s'inquadra perfettamente nell' ambito dello status di rifugiato, sulla base dei principi e le regole della pubblica amministrazione e in sintonia con la Corte Costituzionale», sottolinea il testo presentato ieri dai due legali.

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