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Palma annuncia: "Indagine sull'inchiesta"

La procura di Napoli lancia l'ultimatum al premier e il Popolo della libertà contrattacca. Il ministro: "Indagine su audizione legali"

Lidia Baratta
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La procura di Napoli lancia l'ultimatum a Silvio Berlusconi. E il Popolo della libertà non perde tempo per contrattaccare e chiedere al ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma, di mandare gli ispettori nella procura partenopea per un chiarimento sulla fuga di notizie. Avvenuta, commentano i deputati del Pdl, anche oggi. "Domando - chiede il vicepresidente dei deputati del Pdl Osvaldo Napoli - : era davvero necessario che la Procura facesse 'filtrare' (eufemismo per 'ordinare ai giornalisti di scrivere sotto dettatura altrimenti niente più notizie') l'ipotesi dell'accompagnamento coatto di Berlusconi mentre lo stesso è impegnato a tutelare gli interessi dell'Italia in Europa?". Napoli si dice stupefatto: "Il presidente Berlusconi in qualità di persona offesa potrebbe, nell'ambito dell'inchiesta ai suoi danni, essere accompagnato coattivamente davanti ai pm. Non è una battuta di spirito, purtroppo, è un lancio di agenzia". Il che farebbbe il paio, secondo il vicepresidente, con "l'avviso di garanzia fatto pervenire a Berlusconi nel bel mezzo del G7 di Napoli, 17 anni fa".  Il Guardasigilli non tarda nella risposta e fa sapere che disporrà ulteriori accertamenti a seguito dell'interrogazione presentata oggi dai parlamentari del Pdl. In particolare - secondo quanto si è appreso - Palma chiederà per iscritto alla procura generale di Napoli notizie sull'audizione dei difensori di Gianpaolo Tarantini La risposta di Palma - Il ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma non ha tardato a replicare, annunciando ulteriori accertamenti. Il Guardasigilli chiederà per iscritto alla procura generale di Napoli notizie sull'audizione dei difensori di Gianpaolo Tarantini. Se, come denunciato dai parlamentari del Pdl Manlio Contento ed Enrico Costa, gli avvocati Nicola Quaranta e Giorgio Perroni fossero stati 'sollevatì dal segreto professionale con un decreto del pm e non del giudice, non è esclusa una violazione dell'art. 200 del codice di procedura penale. Un errore, questo, che potrebbe essere ritenuto «non di poco conto» dal ministro Palma. Il paradosso - "Ormai questo sta diventando il Paese del paradosso, se un procuratore della Repubblica si lascia intervistare da una radio nazionale annunciando le iniziative giudiziarie che riguardano il presidente del Consiglio e spiegando ai milioni di ascoltatori che la memoria del premier è insufficiente". A dirlo è Luigi Vitali, componente del direttivo parlamentare del Pdl, commentando l'intervista del procuratore capo di Napoli Giovandomenico Lepore a Radio 24. "Sarà pure che Lepore sta per andare in pensione e quindi sta giustamente pensando al suo futuro - sottolinea Vitali - ma è pur sempre il capo di una delle procure più importanti d'Italia e, indipendentemente da questo, altro dovrebbe essere il suo comportamento e la riservatezza che sempre deve guidare ogni appartenente all'ordine giudiziario, capi compresi". "Mi auguro - conclude il parlamentare Pdl - che il ministro Palma o il procuratore generale della Corte di Cassazione valutino le iniziative consequenziali per ripristinare il rispetto delle regole". Berlusconi da vittima a indagato - "Quando il procuratore di Napoli parla di 'memoria difensiva' riferita al presidente Berlusconi, dimostra che la lingua ha tradito il suo pensiero oppure che siamo in presenza del classico lapsus freudiano - incalza il deputato Pdl Amedeo Laboccetta - : la conferma che a Napoli i magistrati intendono sentire il presidente Berlusconi come testimone ma di fatto hanno già deciso che deve essere indagato. È gravissimo quest'ennesimo tentativo portato avanti dalla Procura di Napoli, tra l'altro incompetente, per colpire ancora una volta il leader scelto dagli italiani". La decisione di Nitto Palma - Ma per decidere se attivare o meno gli ispettori il Guardasigilli attenderà le risposte scritte della procura generale di Napoli. I tempi non si prefigurano brevi. Solo oggi sarebbe partita da via Arenula la prima lettera di richiesta di chiarimento sulla scorta dell'interpellanza urgente presentata nei giorni scorsi dagli stessi due parlamentari del Pdl che già avevano sollecitato l'invio degli ispettori ministeriali. Questa seconda seconda sollecitazione da parte del ministro arriverà a breve. E - secondo quanto si è appreso - dovrebbe appunto incentrarsi più che altro sulle modalità con cui i legali di Tarantini sono stati sentiti dai pm come persone informate dei fatti. Di secondaria importanza potrebbero invece rivelarsi i chiarimenti sulle esternazioni del procuratore Giovandomenico Lepore, anch'esse stigmatizzate dai parlamentari del Pdl. Le dichiarazioni di un magistrato ritenute non equilibrate avrebbero rappresentato una specifica ipotesi di illecito disciplinare se l'ex ministro della Giustizia Clemente Mastella, nel 2007, non avesse'ammorbidito la riforma dell'ordinamento giudiziario voluta dal suo predecessore, il leghista Roberto Castelli.

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