La polizia: "I Sollecito
volevano eliminarci"
Non è da poco l'accusa. D'altra parte l'ispettore della squadra mobile di Perugia, Oreste Volturno, lo ha detto ai giudici, testimoniando davanti alla Corte d'assise: alcuni familiari di Raffaele Sollecito, processato a Perugia per l'omicidio di Meredith Kercher, avevano l'intenzione di «insabbiare» l'indagine sul giovane pugliese. «Volevano eliminare personalmente e fisicamente» chi si occupava dell'inchiesta. L'investigatore ha riferito delle intercettazioni telefoniche e ambientali eseguite. In esse venivano citati politici quali «Nania, Formisano e Mastella» come «persone alle quali rivolgersi». L'ispettore Volturno ha spiegato che i congiunti di Sollecito «avevano manifestato la volontà di rivolgersi» a questi esponenti fino alla decisione della Cassazione (che confermò le ordinanze di custodia cautelare). Ha comunque affermato che agli atti dell'indagine «non risultano telefonate ai politici» e non è stato accertato un loro intervento. Le intercettazioni - è emerso dalla deposizione - hanno riguardato il padre, la sua compagna, la sorella e uno zio di Sollecito, nonchè altri familiari dei quali l'ispettore ha detto di non ricordare il nome.