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L'ultima battaglia di Brunetta

"Basta spesa in orario d'ufficio"

Albina Perri
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Le vedi col sacchetto giallo dell'Esselunga quando ancora non è nemmeno mezzogiorno. Un via vai di segretarie, addette, signore e signorine di vario genere che fanno dentro e fuori il Ministero in orario d'ufficio. Non le nota nessuno, tranne Brunetta: il ministro, appostato nel suo studio, guarda, vede e annota. E oggi ha detto basta: basta con le donne che durante l'orario di lavoro fuggono dal ministero per andare a fare la spesa. Il ministro lo ha detto proprio in faccia a loro, ha detto che «il lavoro pubblico deve essere al servizio dei cittadini e non può essere un ammortizzatore sociale di genere». Questo è, secondo Brunetta, ciò che le lavoratrici del servizio pubblico hanno spesso fatto in passato. Il ministro parlava appunto dinanzi a una platea composta quasi esclusivamente da donne, nel corso di un convegno sulle pari opportunità. E le sue parole hanno scatenato vivacissime reazioni. «Protestate pure - ha risposto il ministro - ma è così. Io non voglio più che le donne scappino dall'ufficio per fare la spesa, per poi tornare a casa all'una e mezza e avere difficoltà a gestire la famiglia e tutto il resto». «Vi siete chiesti il perché della femminilizzazione della scuola e del lavoro ministeriale? E come mai ci siano poche donne ai vertici? Il controllo sull'assenteismo per malattia è una lotta di liberazione per le donne. Far finta di essere malate per accudire i figli o i mariti vuol dire buttare via la propria professionalità: bisogna rompere queste compensazioni perverse».

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