Renzi ai suoi: mai confidato al telefono con Mineo
Matteo Renzi ha assicurato ai suoi di non avere fatto mai alcuna telefonata a Corradino Mineo dopo la sua sostituzione in commissione affari Costituzionali del Senato per fare passare la riforma voluta da Maria Elena Boschi. Il premier dunque ritiene fantasiosa anche la seconda versione accreditata da Mineo, quella di una “sudditanza politica” al suo ministro delle Riforme istituzionali. Il riferimento è naturalmente al contenuto della telefonata fra i due pubblicato su L'Imbeccata proprio prima di questo post. Poco dopo avere pubblicato quel testo, qualcuno mi ha subito chiesto: “hai la registrazione?”, come se qualcuno potesse avere intercettato il premier e avere fatto circolare i nastri perfino su cose così banali. Ovvio che no: faccio il giornalista, e appena letto quanto scritto con grande ambiguità da Mineo sui suoi colloqui privati con Renzi che gli avrebbe fatto confidenze tali da immaginarlo succube del suo ministro, ho fatto chiamare Mineo da un amico comune per sapere cosa si stesse in realtà riferendo. Ho pensato che nel bailamme suscitato dal suo “pizzino” su Renzi-Boschi avrebbe evitato altre dichiarazioni a un giornalista. Ma a un amico forse avrebbe detto la verità. L'amico mi ha richiamato, e a lui ha raccontato la telefonata che qui ho pubblicato per sunto. Ma il presidente del Consiglio – che con Mineo non ha mai avuto un buon rapporto- è certo di non averlo sentito al telefono. Fonti di palazzo Chigi ora sostengono che non esista “alcuna telefonata fra Renzi e Corradino Mineo circa la sostituzione del senatore dalla commissione affari costituzionali”. E che quindi Renzi non attribuisse alla Boschi la scelta di quel ribaltone, di cui lui avrebbe fatto a meno. E' la versione del presidente del Consiglio, e ovviamente bisogna prenderne atto. D'altra parte è difficile mettere punti fermi in questa vicenda, perchè molte sono state le giravolte compiute su piccoli e grandi particolari. Piroette sulla riforma del Senato, dove più volte si è cambiata idea. E girotondi compiuti da Mineo anche su questa accusa rivolta al premier di subalternità alla Boschi. Corradino ha detto pubblicamente di non volere mettere in piazza una confidenza privata del premier. Il primo giorno con allusioni sessiste. Il secondo con una pubblica correzione di rotta, spiegando che le confidenze si riferivano a una subalternità politica di Renzi alla Boschi. Ora Renzi sostiene di non avere fatto alcuna confidenza a Mineo. E chissà che non stia per partire una nuova piroetta… Continua a leggere su L'imbeccata di Franco Bechis