Industria 4.0: De Felice, un libro per spiegare che non basta parlarne
Roma, 21 giu. (Labitalia) - Industria 4.0? Non basta parlarne. Occorre metterla in pratica e farlo prima di essere superati dall'evoluzione tecnologica. Chi si ferma è perduto, anche perché parliamo di presente, non di futuro. E' questo l'obiettivo di 'Digital transformation in smart manufacturing', il libro di Fabio De Felice, docente universitario e componente della componente della task force Digital economy and industry 4.0 del B20. De Felice è anche il fondatore di Protom Group spa, pmi d'eccellenza a cui quest'anno Confindustria ha assegnato il 'Premio imprese per innovazione', per aver investito con successo in ricerca e innovazione. Hanno collaborato al testo Raffaele Cioffi, docente universitario e membro del consiglio direttivo dell'Associazione italiana per l'ingegneria dei materiali e dell'Italiano concrete institute, con Antonella Petrillo, ricercatrice presso l'Università degli studi di Napoli Parthenope. "L'obiettivo del libro -spiega a Labitalia De Felice- è quello di uscire dai facili slogan e dimostrare, approfondendo politiche, dinamiche, strategie ed esperienze concrete, come la diffusione capillare dell'automazione e della digitalizzazione in ambito industriale stia cambiando il mondo, quello della vita di tutti giorni dei comuni cittadini". "Industria 4.0, in particolare declinato come 'smart manufacturing', è l'integrazione -afferma- di tecnologie avanzate (big data, cloud, robot, stampa 3D, simulazione, ecc.) che, combinando sfera fisica, digitale e biologica, generano conseguenze in tutte le discipline e in tutti i settori economici e produttivi. Il valore aggiunto è la connessione, una rete intelligente che trasmette dati digitali ad alta velocità. In definitiva, si sta assistendo alla nascita di un 'nuovo' paradigma industriale che cambia il modo di concepire il lavoro e l'uomo". Il testo, prosegue, "partendo da una panoramica sulle pratiche, sfide e opportunità poste dalla quarta rivoluzione industriale a livello nazionale e internazionale e dalle politiche europee in ambito 4.0, si sofferma sulle applicazioni sul campo del nuovo modello produttivo e sociale". "Dall'analisi di come -aggiunge- la produzione si trasforma verso l'orizzonte fino a ieri mai esplorato della personalizzazione di massa, in un campo specifico come l'agroalimentare, alla descrizione dell'impatto di integrazione digitale e connessione sulle le tempistiche di gestione e pianificazione nei sistemi di produzione, che assumono una rilevanza centrale. Vengono approfonditi i risultati di uno studio sull'applicazione dello strategic technology management in un settore manifatturiero ad alta tecnologia, estendendoli allo smart manufacturing. Si evidenziano casi pratici, come le prospettive aperte dalla digitalizzazione in un settore tradizionale per eccellenza, quale l'industria orafa". "Ma 4.0 -sottolineano De Felice, Cioffi e Petrillo- è un salto epocale, perché rivoluziona anche sul piano organizzativo i modelli sociali della produzione. Intrecciando i destini di partner in passato spesso occasionali, come l'impresa e la ricerca istituzionalizzata. Lo stesso piano nazionale Impresa 4.0 si muove in questa scia, con la centralità affidata a organismi di elezione per l'incontro tra le due dimensioni, quali i competence center e i digital innovation hub". Digital transformation in smart manufacturing, concludono, "vuole essere in primo luogo un testo di formazione: un manuale illuminato che guida l'imprenditore e il cittadino alla scoperta della nuova frontiera della società digitale".