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Manovra: Siri e Boccia (Pd) a confronto tra condono e flat tax

AdnKronos
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Roma, 8 nov. (Labitalia) - "C'è stato un grande equivoco sulla pace fiscale”. A dirlo Armando Siri, sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, nell'intervista rilasciata a 'Punti di vista', il programma curato dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro, in onda oggi sul sito www.consulentidellavoro.it. Per Siri, il provvedimento collegato alla manovra finanziaria, in vigore dal 24 ottobre e attualmente in discussione presso la commissione Finanze del Senato, offre un saldo e stralcio "ai milioni di contribuenti italiani, non evasori, ma in regola con la dichiarazione dei redditi, che versano in gravi difficoltà economiche, anche a causa della crisi economica degli ultimi 10 anni e che, per questo motivo, non hanno i mezzi per far fronte al pagamento delle imposte che hanno dichiarato". Non è dello stesso avviso il deputato Francesco Boccia, candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico, che nel confronto sul decreto fiscale ha ribadito "la necessità di cambiare quella norma che consente a chi emette fatture false fino a 100mila euro di sanare la propria posizione tramite il pagamento dell'imposta sostitutiva al 20%, prevista dalla dichiarazione integrativa contenuta nel decreto, e che a tutti gli effetti rappresenta un condono”. In merito alla possibilità di introdurre, con un emendamento, una sanatoria per gli errori formali, ampliando il rischio di creare un ulteriore condono, Siri ha sottolineato la responsabilità del governo gialloverde di "sburocratizzare e semplificare veramente il rapporto tra Stato e cittadini in materia fiscale, che pone lo Stato in situazione di supremazia e il contribuente in condizione di soggiogo", senza aiutarlo se vuole mettersi in regola. Diversamente da quanto succede in Germania e in Svizzera, ha fatto notare il sottosegretario, dove "ci si può sedere preventivamente con gli uffici del Fisco per mettere insieme la dichiarazione". "Noi invece -ha continuato Siri- abbiamo un sistema solo sanzionatorio e dobbiamo cercare di risolverlo, ma questo si inserisce in un progetto più ampio, che non si può esaurire con la manovra". E proprio sulla finanziaria Boccia ha rimarcato quanto questa legge possa produrre "più tasse locali e nessun investimento in infrastrutture", mentre la flat tax, così pensata per il 2019, "non serve a nessuno". Da qui la sua proposta per un emendamento "che destini tutte le risorse messe da parte dalla Lega per la flat tax alla scuola, che deve diventare una priorità". Per il presidente della Fondazione Studi consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, intervenuto al dibattito, non c'è dubbio che "si possa intervenire maggiormente sul decreto fiscale per aiutare chi si trova in difficoltà nel far fronte alle rate non pagate". Non solo. "Al Paese -ha sottolineato - servirebbe una grande politica di investimenti che possa portare nuovo sviluppo e, quindi, nuovi posti di lavoro. Spero che nella finanziaria -ha concluso De Luca- ci possa essere qualcosa in questa direzione".

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