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Lavoro: Pedrini (Visiotalent), 'Per trovarlo soft skills fanno la differenza'

AdnKronos
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Roma, 18 gen. (Labitalia) - Si chiamano soft skills, cioè competenze trasversali e non sono un semplice valore aggiunto per chi cerca lavoro, ma possono rivelarsi abilità vincenti e capaci di fare la differenza nel trovarlo. Parola di Andrea Pedrini, Country Manager Italia di Visiotalent, azienda leader in Europa nell'ambito del video recruitment. "In un momento in cui la collaborazione, il benessere sul posto di lavoro e l'integrazione culturale tra un dipendente e la propria azienda sono tematiche di grande attualità, non è più sufficiente avere un buon bagaglio di hard skills, ma è necessario dimostrare anche piena padronanza delle proprie soft skills", spiega Pedrini aggiungendo che oggi le soft skills "sono al centro dell'attenzione del mercato del lavoro e rappresentano una componente chiave all'interno del processo di selezione". Ma cosa sono esattamente queste competenze trasversali? Per soft skill si intendono, spiega ancora il manager, "quelle abilità di natura cognitivo-relazionale propedeutiche all'interazione efficace e produttiva con gli altri, sia sul posto di lavoro che al di fuori di esso". Non si tratta, quindi, di competenze tecnico-specialistiche, ma di attributi personali, di attitudini della personalità, di capacità di muoversi in situazioni difficili o improvvise, di abilità comunicative. Le conoscenze specifiche che dipendono dal bagaglio formativo e dalle esperienze professionali pregresse sono denominate, invece, hard skills che "sono misurabili, quantificabili e facilmente dimostrabili, e possono essere acquisite con lo studio e la pratica", aggiunge Pedrini che ricorda una ricerca del 2017 condotta da Google sui team interni per determinare i gruppi più innovativi e produttivi in azienda: "La ricerca ha stabilito che i team con le migliori performance non erano quelli composti da 'luminari', bensì quelli interdisciplinari in cui i dipendenti avevano messo in campo le proprie 'competenze trasversali' durante il processo collaborativo". Insomma, è in atto una transizione dal “saper essere” al “saper fare”, "un fenomeno sempre più condiviso dalle imprese che cercano personale", osserva Pedrini, per il quale "l'avvento della digitalizzazione sta portando non solo a un miglioramento della tecnologia e dell'automazione, ma a un vero e proprio ripensamento a 360 gradi del modo di lavorare". "Secondo il World Economic Forum -conclude Pedrini- le 10 skills che nel 2020 verranno ritenute indispensabili per avere successo sono: risoluzione di problemi complessi, pensiero critico, creatività, gestione delle persone, capacità di coordinarsi con gli altri, intelligenza emotiva, capacità di giudizio e di prendere decisioni, orientamento al servizio, negoziazione e flessibilità cognitiva".

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