Vino: con Luca Maroni in vetrina a Roma le 'migliori' etichette
Roma, 14 feb. (Labitalia) - Sarà un inno alla celebrazione dei sensi e un ritorno alla semplicità più vera e profonda l'edizione 2019 de 'I migliori vini italiani', la manifestazione, giunta alla XX edizione, ideata dall'enologo e analista sensoriale Luca Maroni, che si apre stasera al Salone Delle Fontane (via Ciro Il Grande 10/12), a Roma, fino a domenica 17 febbraio. Infatti, il pubblico verrà condotto in un cammino verso la scoperta dei sentori della terra, dei profumi della vigna e di due degli alimenti più importanti della vita, il pane e il vino, compiendo un percorso verso le nostre radici e le piccole cose. Sarà anche l'occasione per far scoprire al grande pubblico il 'metodo di Luca Maroni', grazie a un viaggio sensoriale nel vino, facile e immediato per tutti, con la possibilità di assaggiare le produzioni delle più importanti cantine italiane. Un susseguirsi di eventi, presentazioni, attività, degustazioni di vino e di prodotti agroalimentari (in collaborazione con le Chicche della Tuscia), performance artistiche (tra tutte la dance-painting del performer/pittore/produttore Maurizio Pio Rocchi, accompagnato dalla 'danseuse' Vanessa Valle), musica e, novità di quest'anno, cene degustazione in cui lo stesso Luca Maroni condurrà i presenti attraverso i loro sensi nell'abbinamento cibo/vino. I principali protagonisti saranno, dunque, i produttori che racconteranno le loro etichette d'eccellenza. Sono previsti oltre 100 espositori, più di 500 etichette alla mescita, oltre 10.000 presenze, decine di migliaia i bicchieri di vino serviti al pubblico. Attraverso degustazioni di vini eccellenti, i partecipanti alla manifestazione potranno comprendere con semplicità i concetti cardine alla base della metodologia degustativa ideata da Luca Maroni: la consistenza, l'equilibrio e l'integrità dei vini. Olfatto, vista, udito, tatto e gusto diventano così cinque immediate chiavi di lettura diverse: affidandosi ai sensi si arriva alla scoperta del buon vino. Infatti, secondo Luca Maroni, "se un vino non genera piacevolezza all'assaggio, la colpa non è di chi lo assaggia perché non sa degustare; la colpa è del vino giacché qualitativamente, analiticamente carente: qualsiasi individuo, infatti, valutando la piacevolezza del sapore di qualsiasi bevanda o alimento, di esso valuta la sua qualità analitica pura". E l'edizione 2019 dell'annuario 'I migliori vini italiani di Luca Maroni' è anche un tributo al genio italiano Leonardo Da Vinci. "Nel 1519, cinquecento anni fa, moriva Leonardo da Vinci, sommo italiano, figlio di produttori di vino, che amava così tanto il vino - racconta Maroni - da produrlo, berlo, studiarlo, descriverlo e desiderarlo già allora privo di difetti di trasformazione. Alla memoria di Leonardo, nel cinquecentenario della sua morte, dedico allora l'Annuario 2019, certo che il vino italiano di ogg, renderebbe orgoglioso anche lui per la grandissima piacevolezza che ha raggiunto". L'enologo ha, infatti, compiuto un complesso lavoro di nelle Cantine Leonardo da Vinci di Vinci ristrutturando completamente la linea dei vini dedicati a Leonardo e realizzando un documentario sul rapporto fra Leonardo da Vinci e il vino che sarà presentato durante le celebrazioni ufficiali dell'anniversario. Luca Maroni commenta anche l'annata appena trascorsa: “L'annata è stata particolarmente calda ma i produttori, con la loro dedizione e la loro professionalità, hanno evitato che le uve venissero cotte dal sole esageratamente. Ne hanno invece mantenuto i profumi con una sapiente cura: la concentrazione estrattiva è stata incredibile. Il risultato è stato aver ottenuto vini cremosi che regalano al palato un'esplosione di calore sottolineando gli intensi elementi fruttuosi". E, per Maroni, l'appeal del vino italiano nel mondo è “grandissimo e passa attraverso quello che i viticoltori sono in grado di produrre grazie alla loro umanità e arte".