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Sostenibilità: FutureBrand, packaging del futuro non sarà di plastica

AdnKronos
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Roma, 22 feb. (Labitalia) - Sicuramente il packaging del futuro non sarà di plastica. I trend dicono che quello della plastica è un tema che richiede anche un approccio generazionale, infatti i millennials sono in prima linea sul fronte della sostenibilità. Emerge da un'analisi di FutureBrand (network globale di consulenza di branding e innovazione, parte di Interpublic Group) che ha approfondito il tema dell'evoluzione del packaging in un mondo sempre più attento alla tutela dell'ambiente. "Il pianeta - afferma Francesco Buschi, strategy director FutureBrand -non è più in grado di gestire la quantità di plastica che produciamo e i trend ci dicono che quello della plastica è un tema che richiede anche un approccio generazionale. Una ricerca indica che il 20% dei giovani consumatori di beni di lusso chiede che i prodotti che acquista siano etici (Statista, 2017). Una presa di posizione non solo ideologica e teorica, ma anche pratica e attiva. Questa nuova mentalità è evidente, per esempio, nelle campagne promosse dai consumatori stessi per diffondere la cultura della sostenibilità con soluzioni plastic-free". "L'industria - fa notare - si sta muovendo verso un sistema più sostenibile, per esempio con la creazione di buste e altri imballaggi più semplici da riciclare o con soluzioni che mantengono i materiali non riciclabili il più a lungo possibile fuori dal flusso di rifiuti. Nel Regno Unito e in Islanda entro cinque anni gli imballaggi in plastica delle Private Label spariranno, sostituiti da vassoi e sacchetti di carta o cellulosa. Nel 2020, Ikea inizierà a eliminare dai suoi negozi e ristoranti tutti i prodotti monouso in plastica, come piatti, tazze e sacchetti per il congelatore". Tuttavia, avverte, "l'opportunità reale per le marche non risiede nel vantaggio economico e logistico di un imballaggio semplificato, bensì nella creazione di una maggiore affinità relazionale con il mercato: il packaging sostenibile diventa uno strumento per condividere la coscienza ecologica della marca". "Così - aggiunge Francesco Buschi - i brand sono in grado di interpretare e in parte risolvere le preoccupazioni del proprio pubblico. In breve, il riciclo può diventare un elemento di coolness delle marche, entrando come ingrediente base nel processo creativo e di design". FutureBrand ha individuato quattro step per diventare brand sostenibili: raccontare una storia, innovare sempre, il design del riciclo, parlare.

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