Food: Venezia capitale della cultura gastronomica con NutriMenti
Venezia, 31 ott. (Labitalia) - Si è concluso domenica 27 ottobre NutriMenti, il Festival della cultura gastronomica organizzato a Venezia dall'Alta Scuola italiana di gastronomia 'Luigi Veronelli', presso la Fondazione Giorgio Cini, sull'Isola di San Giorgio Maggiore. Durante quattro giorni di suggestioni culturali, enoiche e culinarie, nello scenario delle architetture palladiane si sono alternati incontri, assaggi e laboratori dedicati a professionisti, appassionati e menti curiose. La manifestazione si è svolta all'insegna della contaminazione tra i linguaggi e le discipline, con vini, cibi, pratiche agricole e culinarie presentati come intercessori di un racconto che parla della bellezza e delle contraddizioni del mondo. Negli oltre venti incontri realizzati hanno portato il proprio contributo ambiti culturali diversi: dalla letteratura alla musica, dalla cucina alla comunicazione, dall'analisi sensoriale alla storia, dalla filosofia al giornalismo. Ad aprire la rassegna è stata, giovedì 24 ottobre, la presentazione della 'Guida Oro I Vini di Veronelli 2020', con l'annuncio delle novità introdotte quest'anno e l'assegnazione dei dieci Sole, premi speciali della Redazione. Dopo una giornata riservata al comitato scientifico e alla Faculty dell'Alta Scuola Veronelli, sabato 26 ottobre l'incontro 'Le parole della terra' ha accostato la lettura di suggestivi testi di letteratura e poesia contemporanee - Mario Rigoni Stern, Andrea Zanzotto, Luigi Veronelli, Patrizia Valduga, Biagio Marin - alla degustazione di vini Tre Stelle Oro della Guida Veronelli 2020. 'Venice All You Can Eat' ha approfondito, invece, la città lagunare che ha ospitato il Festival come luogo paradigmatico, come teatro delle evoluzioni e delle degenerazioni di cucina, urbanità e turismo di massa. Ne hanno discusso Alberto Capatti, storico della gastronomia e presidente del comitato scientifico dell'Alta Scuola Veronelli, Renata Codello, architetto e direttore Affari Istituzionali di Fondazione Giorgio Cini, Cesare Benelli, patron del ristorante 'Al Covo', Bamba Barry, executive chef di Sudest 1401 e rappresentante di Orient Experience, progetto imprenditoriale migrante promosso nel segno della condivisione, della professionalità e della cucina. Sabato sera, con 'Sesto Senso', NutriMenti ha dato ampio spazio alla musica: Luca Damiani, conduttore di 'Sei gradi', trasmissione culto di Rai Radio 3, ha presentato sei brani musicali eseguiti dal vivo alla chitarra dal maestro Claudio Farinone e abbinati all'assaggio guidato di vini ad opera di Andrea Alpi, responsabile didattico dell'Alta Scuola Veronelli. La giornata conclusiva, domenica 27 ottobre, è stata scenario di focus e approfondimenti. In 'Il Discorso sul cibo' Daniele Cassandro, redattore del settimanale 'Internazionale', e Massimiliano Borgia, direttore del Festival di giornalismo alimentare di Torino, hanno indagato come la cultura materiale sia presentata dai media e le prassi, virtuose e no, della stampa di settore. Nel novantesimo anniversario de 'La Cucina Italiana' e a pochi mesi dal bicentenario della nascita di Pellegrino Artusi, la tavola rotonda '...E l'arte di mangiar bene' ha indagato la cucina di casa come 'rivoluzione possibile del cibo quotidiano'. Un'indagine sulla necessità di salvaguardare e allo stesso tempo rinnovare il 'fare cucina quotidiano'. A confrontarsi sull'argomento, Alberto Capatti, Maria Vittoria Dalla Cia, caporedattore de 'La Cucina Italiana', Laila Tentoni, presidente di Casa Artusi, Massimiliano Borgia, direttore del Festival del Giornalismo alimentare, e Aldo Colonetti, Filosofo e Storico del design. Sabato e domenica, inoltre, il Cenacolo di Fondazione Giorgio Cini si è trasformato nel Sensorium dell'Alta Scuola Veronelli: l'antico refettorio del monastero benedettino ha ospitato, infatti, una selezione di 120 capolavori enologici scelti tra i vini degustati durante il corso di perfezionamento 'Camminare le vigne: luoghi, persone e cultura del vino italiano'. A rotazione, le eccellenze di questa collezione sono state poste in assaggio dando ai visitatori l'opportunità di conoscere, dalla Valle d'Aosta alla Sicilia, il meglio della vitivinicoltura italiana in un dialogo tra vino, architettura e pittura. Calici e bottiglie reali si sono, così, confrontati con la tavola imbandita rappresentata da Paolo Veronese nelle 'Nozze di Cana' riprodotte in facsimile. "Il Festival della cultura gastronomica rappresenta per l'Alta Scuola Veronelli un'iniziativa che completa e integra le attività di formazione rivolte ai professionisti e ai futuri operatori. Un momento di elaborazione e condivisione aperto all'intera comunità del cibo e del vino, durante il quale gli appassionati possono approfondire la gastronomia come cultura grazie al contributo di relatori di grande autorevolezza", racconta Andrea Bonini, direttore del Seminario Veronelli e coordinatore della Scuola. "Questa seconda edizione del Festival ha coinciso con l'ultimo modulo del corso 'Camminare le vigne: luoghi, persone e cultura del vino italiano' e ha segnato, perciò, un importante traguardo tanto per gli allievi che nei prossimi mesi sosterranno le prove di valutazione, quanto per la nostra Associazione", conclude.