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Una notizia manipolata ad arte per attaccare la polizia

Chi sta con i teppisti. Il cronista di "Repubblica" aveva provato che i lacrimogeni non provenivano dal ministero. Il suo giornale l'ha nascosto

Andrea Tempestini
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  "Complotto, sospensione dei diritti, polizia fascista, intervenga l'Unione Europea! Quei lacrimogeni li hanno lanciati dall'alto, e così deve essere, non importa se tutte le prove dimostrano il contrario, non importa se l'ipotesi di poliziotti infiltrati al ministero di Giustizia  o di agenti della penitenziaria che si siano esibiti in tiro al bersaglio è apparsa fin dall'inizio ridicola. Non importa se l'onesto e competente cronista storico de la Repubblica, Massimo Lugli, ha lui per primo smentito l'ipotesi che il giornale aveva avanzato pubblicando un filmato amatoriale sul sito e diffondendolo in tv. Andatevi a riguardare la scena tragicomica dell'intervista al Lugli medesimo su Repubblica tv, con la conduttrice che cerca di fargli dire il contrario, e lui imperterrito, coraggioso, anche un po' seccato, che ribadisce la sua convinzione che si sia trattato di un lancio dal basso sbagliato", spiega Maria Giovanna Maglie su Libero di martedì 20 novembre. Andatevi a vedere quel filmato, e capirete che cosa è successo: una notizia è stata manipolta ad arte da chi sta con i teppisti per attaccare la polizia. Il cronista di Repubblica aveva provato, subito, che i lacrimogeni non provenivano dal ministero. Ma il suo giornale lo ha nascosto... Leggi il commento di Maria Giovanna Maglie su Libero di martedì 20 novembre  

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