Fabrizio Corona, il commento di Pietro Senaldi: "Niente grazia, non è un deficiente ma sapeva quel che faceva"
Chiamatela solidarietà tra vip. Sta di fatto che sempre più persone fanno pressing su Napolitano affinché conceda la grazia al guappo Fabrizio Corona, ultimo in ordine di tempo Adriano Celentano. Corona è il titolare di un'agenzia fotografica specializzata nell'immortalare personaggi noti in pose o in compagnie imbarazzanti salvo poi chiedere ingenti somme di denaro per non pubblicare gli scatti. Ai suoi primi inevitabili guai con la giustizia, Fabrizio ha reagito alzando il tono dello scontro. Continuando a infrangere la legge guidando malgrado avesse la patente ritirata per gravi violazioni al codice della strada, spacciando denaro falso, insultando magistrati e forze dell'ordine. Il tutto coronato da un fantozziano tentativo di fuga in Cinquecento seguito dalla polizia via navigatore satellitare che il tapino aveva tenuto improvvidamente acceso. Perché graziare Corona? Se fosse un deficiente, sarebbe una ragione. Ma lui deficiente non è. Sapeva quel che faceva quando violava la legge. Aveva già fatto un paio di mesi di carcere, gli era stata data un'anticipazione di come sarebbe finita se avesse continuato. Lui se ne è fregato, oppure no, ha lanciato la sfida e ha perso pigliando nove anni. Uscirà comunque prima per buona condotta, e così sarà almeno ordinaria la sua vicenda penitenziaria. Che poi per uno malato di sé come Fabrizio, è la pena peggiore. di Pietro Senaldi @PSenaldi