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Come riconoscere un amico vero e tenerselo stretto

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Davide Locano
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Dopodomani si celebrerà la Giornata Mondiale dell' Amicizia, un' istituzione voluta nel 2011 dall' Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite, con l' obiettivo di promuovere e diffondere lo spirito di solidarietà e condivisione tra le persone, in modo da prevenire l' insorgere dei conflitti. Ma cosa intendiamo per "Amicizia"? Già l' etimo della parola amico può essere indicativo. Dal latino amicus, affine ad amare, può suggerire il legame affettivo tra due persone, una delle esperienze più significative nella crescita individuale. Un sentimento leale, schietto, improntato alla fiducia e alla confidenza. Purtroppo la competizione spietata nel mercato del lavoro, la lotta per mantenere un certo tenore di vita e la diminuzione del tempo libero sono fattori che contribuiscono a rendere sempre più difficile coltivare amicizie. Per farlo è necessario rendere altri partecipi dei nostri sentimenti, aprire loro il nostro cuore. Questo richiede tempo e l' impegno ad approfondire il legame affettivo. Molti hanno paura di farlo e preferiscono non rischiare stringendo così solo amicizie superficiali. Purtroppo molti abusano della parola "amico" e la usano anche per le persone che in realtà sono solo dei semplici "conoscenti" con cui hanno dei rapporti superficiali. Con i "conoscenti" abbiamo un grado di confidenza minimo e in genere affrontiamo con loro argomenti banali; spesso non sappiamo di cosa parlare e chiediamo: «Dove andrà in vacanza?», «I figli come stanno?». È con gli amici che condividiamo gioie, progetti e preoccupazioni senza paura di essere traditi o giudicati. Non restiamo amici di chi ci fraintende e non siamo amici di chi non è nostro amico. Stiamo bene in compagnia solo di chi rafforza la nostra autostima e ci fa sentire un po' speciali senza adularci. In caso di bisogno il "vero" amico si mette a disposizione, è benevolente, disposto a prendersi cura di noi e ci fa sentire meno soli. Ci aiuta ad essere noi stessi mentre gli altri sono indifferenti, freddi e non ci capiscono, non sanno chi siamo in realtà. «L' amico è, per definizione, colui che non si comporta in modo meschino con noi. Se qualcuno che noi consideriamo amico fa delle battute che ci disturbano, se ci rovina la gioia del successo, se, con le sue osservazioni, ci mette in imbarazzo, allora possiamo stare sicuri che costui, qualunque cosa dica, non è nostro amico. Lo stesso vale per la maldicenza. Un amico non sarà mai maldicente verso di noi. Se gli altri si riuniranno per sparlare di noi, o ci difenderà o se ne andrà immediatamente. Non si fermerà nemmeno ad ascoltare per poi venircelo a riferire. Chi fa così, chi viene continuamente a riferirci le malvagità che gli altri hanno detto nei nostri riguardi, prova piacere a farlo e, perciò, non è nostro amico» (Francesco Alberoni, L' amicizia - Garzanti editore). Per tutto questo avere amici con cui stiamo bene insieme è uno dei segreti per una vita felice. di Steno Sari

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