Giustizia giusta per Del Turco:
l'appello viaggia su internet
“La giustizia sia uguale per tutti, le garanzie siano identiche per tutti. Nessuno è colpevole fino all'ultimo grado di giudizio”. Sono le due frasi che chiudono l'appello che si legge entrando nel gruppo “Giustizia giusta per Ottaviano Del Turco”, nato per l'iniziativa di uno dei milioni di utenti che sono iscritti alla piattaforma di Facebook, il social network che è protagonista delle nuove vie di comunicazione on line. L'amministratore, ovvero il creatore, è Aldo Torchiaro, che manda avanti anche un blog: aldotorchiaro.il cannocchiale.it. Ispirato agli ideali del socialismo. Al suo fianco l'europarlamentare del Partito democratico Gianni Pittella. I membri iscritti al momento sono 44 e si dividono tra giornalisti, politici e opinion maker. L'iniziativa è partita soltanto 72 ore dopo l'arresto del governatore della regione Abruzzo per corruzione lo scorso 14 luglio. “Non sapevo che Berlusconi o meglio, il vetero-craxismo raccogliesse così tanti proseliti... avete letto le carte, prima di chiedere una "giustizia giusta" per Del Turco e prima di giudicare "inquietante" quel metodo che da 40 anni è in vigore in Italia per arrestare chi compie reati contro la pubblica amministrazione (semmai non depenalizzino pure quello)? L'unica cosa inquietante è che qui molta gente parli come Berlusconi e nemmeno se ne rende conto...”, è il commento lasciato da Pierpaolo che dimostra di non stare dalla stessa parte degli altri 43 componenti. Gli risponde Gabriele: “Io non giudico nel merito se Del Turco sia colpevole oppure no. La Costituzione (tanto sbandierata dalla sinistra di ogni tempo) mi IMPONE di considerarlo innocente fino ad eventuale sentenza di condanna passata in giudicato. Perchè se noi lo condanniamo già adesso (nelle indagini preliminari) allora tutto lo Stato di diritto va a farsi benedire. Che poi la corruzione in politica ci sia, questo è sicuramente un problema gigantesco per il Paese, e va combattuto. Ma anche il peggiore criminale ha dei diritti come persona e come indagato/imputato che NON possono essere lesi. Ecco, il punto è proprio questo!” Interviene anche Aldo Torchiaro che aggiorna di volta in volta le notizie che riguardano Del Turco e l'inchiesta: “Il dato di realtà: non sappiamo ancora niente sui fatti addebitati. I legali di Del Turco non sono stati messi in condizione di istruire una difesa e se gli investigatori avessero prove certe, e non stessero facendo il solito vecchio processo indiziario, non ci sarebbe stato alcun bisogno di ricorrere alla carcerazione preventiva. A molti (giovani e non solo) il caso Tortora non ha insegnato proprio niente..”. Di idea totalmente diversa Livio: “Mi spiace ma sono totalmente contrario con il vostro ragionamento. Gli uomini politici, proprio perchè uguali a tutti gli altri, in carcere ci vanno eccome; questo balordo ha sottratto milioni di euro alla sanità abbruzzese e il carcere preventivo serve per evitare che possa compromettere le prove o insabbiare tutto”.