Superenalotto, nulla di fatto
Nessun 6 nè 5+1
Ancora nulla di fatto al Superenalotto. Nessun sei e nemmeno 5+1. Nessuno ha centrato nemmeno questa volta la combinazione estratta, che è: 40-41-49-56-61-63: jolly 2 e superstar 67.E mentre il jackpot sale ancora, il Codacons è tornata a chiedere di fissare un tetto al montepremi, se si vogliono "evitare che presto si scateniuna vera e propria guerra di bande". CarloRienzi, presidente dell'associzione dei consumatori, si è detto pronto a ricorrere al Consiglio di Stato se il Tardel Lazio dovesse bocciare la sua proposta. Dura la replica del sottosegretario all'Economia e alle finanze con delega ai giochi, Alberto Giorgetti, secondo il quale "il Superenalotto è un gioco di sorte che non conduce acomportamenti patologici o compulsivi e l'incremento di questi giorni èdovuto a un aumento del numero dei giocatori, non di giocate. Mettereun tetto sarebbe un elemento deterrente spezzerebbe l'incantesimo, dal momento che lo spirito è proprio quellodi partecipare a un fenomeno di massa". Gioca anche il Vaticano - Il super jackpot è una 'tentazione' cui non sfuggono nemmeno i religiosi. Nelle adiacenze di San Pietro, nel popolare rione di Borgo Pio, non mancano infatti i sacerdoti che sfidano la sorte e pregano la Dea bendata: "Si, ci sono alcuni religiosi che giocano al Superenalotto, ma sempre e solo una schedina da 1 euro", ammette a mezza voce (quasi rivelasse il sacro segreto del confessionale) il rivenditore di una ricevitoria alle spalle delle mura leonine. "Giocano solo i preti, nessuna suora - racconta all'ADNKRONOS - Molti sono degli habitué, non perdono un'estrazione. Almeno quattro o cinque vengono qui tre volte a settimana a giocare leschedine per tutti e tre i concorsi. Ma c'è anche chi si limita a tentare la fortuna saltuariamente, due o tre volte al mese. Cosa strana, nessuno gioca mai il numero Superstar...". Al momento nessuo di loro ha mai vinto nè premi importanti nè premi istantanei, rivela il rivenditore, e non hanno mai fatto nemmeno un '3. Ma la speranza, si sa, è l'ultima a morire...