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Pannella: «Meglio il rabbino Toaff come senatore a vita»

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Lo afferma il leader dei radicali nel corso della sua conversazione alla radio del partito

Tatiana Necchi
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«Il Rabbino Toaff senatore a vita: è tuttora quello che chiedo umilmente, sommessamente, con profonda convinzione, al Presidente Napolitano». Sono queste le parole che il leader radicale Marco Pannella ha pronunciato nel corso della consueta conversazione settimanale ai microfoni di Radio Radicale. «Sento parlare di questa cosa per cui io dovrei fare il Senatore a vita - aggiunge Pannella - ma io il senatore non posso farlo nemmeno se eletto. Cioè io vivo in un regime nel quale se il popolo mi elegge non sono poi proclamato, come accaduto alle elezioni del 2006 con la Rosa nel Pugno e come fu allora sostenuto, tra gli altri, dal professore Vassalli». Prende spunto dalla sua vicenda, il leader radicale, per tornare a candidare Elio Toaff, come già fece negli anni '90: «Per iscritto, oltre che a voce almeno per quattro volte, in un momento nel quale si pensava che il presidente della Repubblica Scalfaro dovesse essermi grato di non so che cosa e io a mio avviso avevo fatto solo cose nelle quali credevo e non perché lui mi fosse grato, mi permisi di sollevare il problema del Senatore a vita. Io mi permisi di insistere quattro volte perché fosse nominato Senatore a vita Toaff, e tuttora è quello che chiedo umilmente, sommessamente, con profonda convinzione, grato alla sorte che ci consente ancora, e speriamo a lungo, di fare questo, perché Toaff è ben vivo, ben vivace, ben nostro». Alla fine il leader dei radicali ringrazia "la sorte, il caso, tutto". L'uomo è convinto che il presidente Napolitano debba assicurare questo sicuro onore al nostro Paese: «Aggiungo che la Repubblica italiana ne ha gran bisogno, pur non essendone meritevole».

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