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Quel mostro di suocera

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che sfascia i matrimoni

Albina Perri
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Non sono esseri umani ma marziane travestite da signore di mezz'età che s'insinuano cortesemente nella nostra vita e poi ci sguazzano malignamente in casa, sgusciando come serpentelli velenosi, volteggiando come insetti fastidiosi. La lasci in salotto che tiene la contabilità dei granelli di polvere depositati sul tappeto e  la ritrovi in cucina perché “sai cara, mio figlio mangia solo il mio ragù...”, credi di averla neutralizzata per qualche ora ai fornelli ed ecco che si rimaterializza in camera da letto per ricordarti - se mai l'avessi rimosso - che il figlio adora la cucina della sua mamma. Un caterpillar che ti passa sulla vita come un ferro da stiro sul fazzoletto, una che dice “passo solo per un caffè” e - potenza della suocera -  la ritrovi  seduta a cena già disgustata prima ancora che tu abbia il tempo di servirle i “quattro salti in padella”, una che ti vorrebbe a sua immagine e somiglianza e che, quand'anche ti facessi clonare, direbbe che non sei esattamente come lei.   La lotta per la liberazione dalla suocera è un processo inarrestabile e ora perfino la Sacra Rota si è arresa all'insostenibile pesantezza della figura e ha riconosciuto nell'invadenza della suocera una causa di annullamento del matrimonio. Le nozze vengono cancellate per sempre e, con il sì, sparisce nel nulla anche lei, l'onnipresente e l'onnipotente... Lucia Esposito su Libero

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