Manifestazione in favore del Sì ai cinque quesiti referendari, in programma alle urne il prossimo 8-9 giugno. In piazza Capranica, a Roma, si sono riuniti i comitati indipendenti, composti, tra gli altri, da delegazioni di Potere al Popolo, Unione Sindacale di Base (USB) e Cambiare Rotta. Una piccola parte, in accordo con le forze dell'ordine, si è quindi spostata sotto l'obelisco di piazza Montecitorio, all'ingresso della Camera dei Deputati. Qui era nel frattempo in corso, dalla mattina, un altro presidio in favore del popolo di Gaza, durante in quale alcune persone hanno esposto una grande bandiera palestinese. "Noi non possiamo che schierarci per i 5 sì - ha detto Giovanna Di Matteo di Potere al Popolo - perché per quanto questi quesiti ci sembrino in parte molto timidi, siamo convinti si faccia un passo in avanti rispetto ai diritti delle lavoratrici, dei lavoratori e delle persone straniere, cittadini che lavorano, vivono e molto spesso sono anche nati qui". L'esponente di PaP sottolinea come queste siano "delle toppe che l'opposizione sta provando a mettere rispetto a 30-40 anni dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici" e quelli dei migranti, denunciando la complicità sia del PD che del Movimento 5 Stelle. Le fa eco Guido Lutrario, dell'USB: "Se riusciremo a vincerli, questi referendum saranno uno schiaffo alla precarietà, una scelta del popolo italiano di invertire la rotta rispetto alle leggi della precarietà, approvate, purtroppo, anche da governi di centrosinistra, poi sostenute e peggiorate dai governi di centrodestra". Il sindacalista afferma quindi: "Sarà una scelta di civiltà per ridare diritti a milioni di cittadini stranieri che vivono oggi una condizione di ricattabilità".
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