"Ramelli -1": lo sfregio alla lapide. Insorge FdI

lunedì 25 agosto 2025
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A Brescia, nelle scorse ore, sulla lapide in sua memoria, è apparsa la vergognosa scritta "L’unico fascista buono è il fascista appeso. Rammelli -1", firmata con la “A” cerchiata dell’anarchia. Un altro gesto choc che inasprisce il clima d'odio che si fa sentire dalle parti della sinistra antagonista. Fdi insorge: "Si tratta di un gesto infame che non offende soltanto la memoria di Ramelli, ma colpisce l’intera comunità civile bresciana, perché alimenta odio e intolleranza laddove dovrebbe esserci solo rispetto e ricordo.Purtroppo non è la prima volta che la formella viene oltraggiata, segno di una volontà precisa di colpire quel luogo di memoria. La memoria di Sergio Ramelli appartiene alla storia nazionale e non può essere oltraggiata da chi, ancora oggi, tenta di riportare la politica sulla strada della violenza e della contrapposizione ideologica cieca.

Fratelli d’Italia Brescia chiede che le autorità competenti facciano piena luce sull’accaduto e individuino i responsabili di questo sfregio. Al contempo, ribadiamo con forza che la nostra città deve restare luogo di convivenza civile, di libertà e di rispetto reciproco, valori che nessuna scritta d’odio potrà mai intaccare". Su quanto accaduto è intervenuto anche il Coordinatore Provinciale Diego Zarneri: “Lo sfregio alla formella di Sergio Ramelli non è solo un gesto vile: è il segnale evidente che esiste ancora un’area politica che non riesce a emanciparsi dall’odio e dalla violenza come strumento d’azione. Non si tratta di un semplice atto vandalico, ma di un messaggio politico che ripropone logiche del passato che avremmo voluto superare da tempo. Offendere la memoria di un ragazzo ucciso significa rifiutare ogni forma di confronto civile e continuare a coltivare divisioni ideologiche sterili. Non è un caso che questo gesto sia avvenuto proprio dopo l’approvazione della mozione in Provincia, presentata da Fratelli d’Italia, per l’intitolazione di un luogo pubblico a Ramelli. È una chiara provocazione che cerca di vanificare quel percorso di memoria attivato dalle istituzioni. Per questo chiediamo con forza che la condanna di quanto accaduto sia unanime e senza ambiguità, perché solo così Brescia potrà dimostrarsi comunità capace di respingere chi vuole riportarla indietro di decenni.” “Ecco perché la storia del giovane militante del Fronte della Gioventù dev’essere studiata e tramandata alle future generazioni: per superare l’odio ideologico e la violenza che certi ambienti continuano a perpetrare nella propria azione politica. Ora ci aspettiamo un coro unanime di condanna da parte della Giunta di Brescia e da quei sindacati e associazioni che appena un mese fa si erano opposti all’approvazione della mozione con cui si impegnava la Provincia di Brescia a intitolare un immobile a Ramelli", hanno aggiunto il Capogruppo in Consiglio Comunale Mattia Margaroli e del Coordinatore cittadino Carlo Andreoli