Alessandra Maiorino imita Giuseppe Conte. E come ha fatto il leader del Movimento 5 Stelle lo scorso febbraio, ecco che la senatrice grillina definisce Giorgia Meloni "cheerleader di Donald Trump". Accade nell'Aula di Palazzo Madama, dove la premier era attesa per le comunicazioni in vista del Consiglio Ue. "Lei ha capito benissimo che le piazze non erano solo per Gaza, ma anche contro lei. Il piano Trump quindi a lei va bene perché le ha tolto le castagne dal fuoco. Anche se non è un piano di pace, ma un piano di speculazione sulle ossa dei palestinesi ancora calde".
Da qui il passaggio incriminato: "Anche oggi: abbiamo dovuto vederla nelle vesti di cheerleader del Presidente di un altro Paese, invece di mantenere la schiena dritta. Sulla Palestina ha accettato che il gioco lo conducesse Trump, cosa che sta avvenendo anche sull'Ucraina". Immediata la reazione di Ignazio La Russa, costretto a richiamare all'ordine l'Aula per le grida di protesta: "Il tentativo di creare tensione oggi non funziona, l'Aula è tranquilla".
Parole che arrivano a pochi giorni di distanza di quelle di Maurizio Landini. In quel caso il segretario della Cgil ha definito il presidente del Consiglio una "cortigiana" di Trump. Eppure quello di Maiorino è lo stesso insulto che Conte rivolse a Meloni in occasione di un'intervista. Meloni - aveva detto - "ha già scelto: farà la gregaria a vita, ieri di Biden che la baciava in fronte, oggi di Trump e Musk di cui fa la cheerleader. E continuerà in questo ruolo subalterno adempiendo ai compiti che le vengono chiesti: di qui il sostegno incondizionato a Netanyahu e lo strappo dell’accordo sulla via della Seta con la Cina".