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Non trova i firmatari: Di Pietro

ritira la sfiducia a Berlusconi

Dario Mazzocchi
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Aveva promesso tuoni e fulmini Antonio Di Pietro, quando rivolgendosi a tutta l'opposizione aveva avanzato l'ipotesi di depositare una mozione di sfiducia nei confronti di Silvio Berlusconi: si trattava di un ennesimo capitolo sulla ormai consumata vicenda di Noemi Letizia. Ed invece si è rivelato un boomerang: non sono state raccolte le 63 firme di deputati necessarie per presentare il documento. A rivelarlo è stato il parlamentare dell'Italia dei valori Francesco Barbato, ai microfoni di Radio Radicale: “Solo per motivi tecnici verrà stoppata questa iniziativa, mentre non si fermerà neanche per un minuto il nostro impegno a fianco dei cittadini per difendere i diritti dei cittadini e per contrastare le prevaricazioni, le prepotenze e l'arroganza di questo capo del governo e di questo suo schieramento”. Un proclama che annuncia una prossima carica, ancora da ben definire per evitare brutte figure. La conferma è arrivata da Di Pietro in persona: “Ci voleva l'informazione straniera per aprire gli occhi a quella italiana rispetto a un problema grave come quello di compatibilità politica e morale del governo di questo paese”, ha commentato. E “per questa ragione noi dell'Italia dei valori ribadiamo la necessità da parte dell'opposizione tutta di sottoscrivere la mozione di sfiducia affinché il Parlamento prima e il paese poi, riflettano su quello che sta succedendo”.

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